Un elmo di 100 anni fa sul tetto della colombara

Il colmo del tetto della Colombara di Turriaco – annesso alla  villa Priuli, edificio storico della seconda metà del 1600 – ha ’scoperto’ un reperto di oltre cent’anni: si tratta di un elmo dell’esercito italiano della prima guerra mondiale, posto appunto, sul colmo del tetto di questa struttura che, purtroppo, è ormai cadente nel cuore del paese. Ad avvistarlo è stato Paolo Pascoli, appassionato di astronomia che, guardando le stelle con il suo cannocchiale, si è per caso imbattuto nella particolare scoperta. Sembra che nessuno ci abbia fatto caso e nemmeno gli ultranovantenni che abitavano un tempo nel cuore del paese ta’l curtivon, ricordano la presenza dell’elmo. “No me ricordo che se gabie mai parlà de ’sto elmo.” Commenta, ad esempio, Ennio Bergamasco che lì risiedeva.Non appena la notizia è trapelata, alcuni interessati hanno imediatamente desiderato verificare la cosa: un drone ha fatto un leggero volo sopra al tetto della struttura e ha chiaramente fotografato l’elmo in oggetto. Si tratta di un Adrian italiano del 1916Turriaco, durante la Grande guerra, ospitava moltissimi militari, spesso giunti in paese per la sua sostanziale tranquillità e perchè, essendo situato vicino all’Isonzo, rsultava essere un’ottima via di fuga in caso di pericolo. “Molto è il materiale bellico che è sato reperito in loco -spiega Alberto Vittorio Spanghero, appassionato di storia locale – e molte possono esserele supposizioni relative alla presenza di questo reperto in cima alla colomabara.”Potrebbe essere stato usato a scopo strettamente edilizio, facente funzione di un colmo a quattro vie (non esistenti al tempo), così come potrebbe essere stato posto lassù in maniera molto più goliardica da dei militari che, spesso, dall’altro della colombara osservavano le sfide sull’albero della cuccagana che avvenivano proprio in quella zona del paese, come si può notare in alcune foto del 1916 di proprietà di Vittorio Spanghero stesso.Fatto sta che ancora, a oltre cent’anni di distanza, quell’elmo è lì ben fissato, tanto da avvalorare forse proprio la prima supposizine, ossia quella che lo vuole come copertura del colmo del tetto.