Scout in piazza San Pietro per far festa con il Papa

Fra questi 80 mila ci sono stati anche gli scout del gruppo Monfalcone 3°, ma non solo: i nostri lupetti hanno goduto di una posizione particolare, erano sull’altare assieme a papa Francesco a pregare con lui, a cantare con lui… davanti ai loro occhi un mare azzurro composto dalle nostre camice, un mare di fratelli e sorelle scout che come loro condividono i valori dello scoutismo, valori ricchi di fantasia, di gioco, d’avventura e di vita all’aria aperta, di esperienza comunitaria, della progressiva ricerca di senso della vita e lo sviluppo della dimensione sociale e spirituale.Dal Papa ci vanno in tanti. Noi abbiamo voluto essere diversi, distinguerci e sentirci speciali, siamo arrivati infatti all’incontro come sappiamo fare noi: sulla strada con lo zaino in spalla, come il pellegrino con il suo bastone e la sua bisaccia. Insieme all’azzurro delle uniformi e ai fazzolettoni al collo, che hanno colorato piazza San Pietro, c’era un’atmosfera speciale, dove il bello era quello di ricordare e celebrare assieme, rivivendo segni gesti e parole, il sentimento di gioia che scalda il cuore, quella gioia propria dei discepoli di Emmaus; la Gioia di testimoniare la propria fede; il bello di sentirsi accolti e amati, la Gioia di cercare Gesù, di volerlo vedere e finalmente riconoscerlo, nel volto dei fratelli, nelle parole e nei gesti gentili degli altri e la Gioia di accoglierlo nella nostra casa, nella nostra vita di tutti i giorni, nelle nostre debolezze, come ci ha dimostrato Zaccheo.

La testimonianza dei pellegrini

L’esperienza del Pellegrinaggio a Roma é stata senza dubbio indimenticabile e le parole che Papa Francesco ha rivolto a tutti gli scout sono rimaste nel loro cuore. Ecco cosa ne pensano alcuni partecipanti. I Capi affermano di aver sentito viva la loro comunitá, ma anche quella della famiglia scout piú allargata, perché tutti erano spinti dall’obiettivo comune di incontrare un vero Uomo Coraggioso, che ha parlato con parole semplici ma che andavano dritte al cuore. Inoltre hanno avuto l’occasione di conoscersi meglio durante il viaggio e di condividere lo stesso entusiasmo pur vivendo l’esperienza scout in diverse branche. I Capi Clan e i Rover e le Scolte hanno anche ritrovato i loro compagni di Route Nazionale in piazza e in giro per Roma. Oltretutto é rimasta ad alcuni impressa l’esortazione del Papa a non andare mai in pensione ma a porsi sempre un nuovo traguardo e a ripartire continuamente verso di esso: messaggio che secondo loro riguarda tutti coloro che si sentono giovani, anche se non lo sono piú. Ad altri invece ha emozionato quando gli Scout sono stati definiti come parte più preziosa della Chiesa e il significativo invito a ergere ponti di dialogo tra le genti e non muri di incomprensione, perché secondo il Papa questo é ciò di cui la nostra società ha piú bisogno. Per i Rover e le Scolte é stata un’esperienza unica, da rivivere assolutamente. Sembrava di essere nell’Arena di San Rossore (Toscana, Route Nazionale 2014), solo tre volte piú numerosi. La scorsa estate erano infatti in trentamila, a Roma invece la bellezza di centomila scout. Hanno molto apprezzato le parole del Papa, che ha detto loro frasi significative e giovanili, incentrate sul loro essere scout e sull’importante ruolo che giocano nel loro presente. I ragazzi del Reparto sono rimasti a bocca aperta difronte alle centomila camice azzurre, tutte riunite in piazza San Pietro. Tutti diversi perché provenienti dalle piú disparate parti d’Italia ma resi uguali dallo spirito scout. Hanno provato forti emozioni a trovarsi tutti lá insieme, a condividere quest’esperienza… si sono sentiti parte della grande famiglia dello Scoutismo. I piú piccoli, i Lupetti, hanno vissuto il tutto ancora piú da vicino perché alcuni di loro hanno avuto la fortuna di poter parlare a Papa Francesco, come il piccolo Thomas del Monfalcone 3 che gli ha consegnato il fazzolettone del gruppo. Un’emozione indescrivibile, essere così vicini ad un uomo così grande. Grandi e piccini, grazie all’invito del Papa, si sono sentiti parte di qualcosa che non é esprimibile a parole, perché risiede nei cuori di tutti gli Scout ed é ció che li spinge ad affrontare mille fatiche con il sorriso, avendo la consapevolezza di poter cambiare il mondo se si uniscono le forze. Essere Scout non é solo un modo di essere, é un modo di vivere… Papa Francesco l’ha capito e si é fatto sentire per ricordarlo all’Italia: la società deve imparare anche da loro per andare avanti.