Salute e sicurezza da garantire ad ogni lavoratore

La 70^ edizione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro è un appuntamento che deve farci riflettere sull’importanza della sicurezza sui luoghi di lavoro, per trovare soluzioni condivise ed efficaci in termini di prevenzione degli infortuni. Forte è l’impegno e la volontà di superare questa ferita sociale che lacera il nostro Paese”.Con la lettura di queste parole, inviate nell’occasione di questa celebrazione dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a tutte le sedi dell’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (Anmil), è iniziata la cerimonia della deposizione di una corona presso il cimitero di Monfalcone da parte dell’Anmil Gorizia, a cui hanno preso parte non solo amministratori locali, ma anche il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, e il consigliere regionale Giuseppe Nicoli, “a testimonianza – ha spiegato lo stesso Zanin – dell’importanza e dell’attenzione che riveste per le istituzioni del Friuli Venezia Giulia un tema come quello della salute e della sicurezza da garantire a ogni lavoratore”.”Da parte della Regione – ha aggiunto il presidente – l’impegno è non solo di essere attenti con la prevenzione e la formazione (è di gennaio 2019 la firma di un protocollo in materia di sicurezza e legalità nei luoghi di lavoro sottoscritto da oltre 40 soggetti istituzionali del Fvg), ma anche con un monitoraggio affinché non avvengano, magari attraverso il dumping aziendale, azioni come l’offerta di lavoro a prezzi stracciati a persone non formate che così rischiano anche la vita”.”I dati regionali che riguardano i primi otto mesi del 2020 comparati allo stesso periodo del 2019, segnano un calo di circa il 23% di infortuni totali denunciati e del 32% delle malattie professionali denunciate, pur con dei distinguo territoriali”, ha segnalato Maria Gabriella Grasso, direttrice territoriale dell’Inail di Trieste-Gorizia, che non ha però mancato di evidenziare come il dato sia viziato dal periodo di lockdown e che si son registrati maggiori infortuni agli operatori sanitari causa coronavirus. “Attenzione a giudicare i casi mortali solo come numeri – ha avvisato però Marino Tusset, presidente della sezione Anmil di Gorizia – perché si tratta di persone, non di numeri. Da parte nostra, la battaglia è anche a livello scolastico, portando la nostra testimonianza e la nostra esperienza nelle scuole, così come lo facciamo nelle aziende dove ce lo permettono, per formare e spiegare cosa sia un infortunio sul lavoro”. “Indispensabile, per Anmil, per la tutela delle vittime di incidenti e di malattie professionali – ha fatto presente infine Tusset -, è una costante riflessione sulla funzione dell’assicurazione sociale per i rischi professionali, per cogliere i bisogni di una società in continua evoluzione”.