Referendum: la parola passa ora ai cittadini

E adesso la parola spetta ai cittadini di Monfalcone, Ronchi e Staranzano per indicare se vogliono dare vita ad un nuovo Comune che comprenda i territori degli attuali tre Comuni. Il Consiglio regionale, ascoltata l’esposizione del relatore Emiliano Edera, ha approvato lunedì scorso con voto unanime la delibera che esprime l’ammissibilità del referendum chiesto dai cittadini e definisce il testo della domanda che sarà posta sulla scheda referendaria. La data in cui si terrà il referendum, al quale possono partecipare gli elettori dei tre Comuni, sarà stabilita con un decreto della presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani in un giorno prima del 31 luglio prossimo. Con il voto del Consiglio regionale, la strada verso il referendum è ufficialmente aperta, con le conseguenze previste dalla legge in merito alle amministrazioni comunali di Monfalcone e Ronchi, in scadenza questa primavera. La loro durata in carica sarà prorogata. In caso di vittoria dei si al referendum, rimarranno in carica fino alla fine del 2016; in caso di vittoria del no, le elezioni amministrative si terranno tra il primo novembre ed il 15 dicembre di quest’anno. Come ha sottolineato la delibera del  Consiglio regionale, per effetto della contrarietà espressa alla fusione da parte dei consigli comunali di Ronchi e Staranzano, anche in questi Comuni il quesito referendario, per essere approvato, dovrà superare il 50 per cento dei voti validamente espressi. Umori e voci tra le forze politiche, i comitati pro o contro ed i cittadini raccontano di un territorio già diviso con motivazioni che, per ora, sembrano più fondate su emozioni e voglie di conservazione delle singole identità che su una visione progettuale sul futuro di questo territorio e del suo sviluppo.  Per la verità, va registrato un segnale interessante da parte del circolo del Partito democratico di Monfalcone: si apre un dibattito che viene proposto anche agli altri circoli dello stesso partito del nostro territorio, indirizzato ad affrontare i problemi attraverso progetti per il futuro complessivo di quest’area. A Monfalcone il Pd dice sì all’istituzione di una unica amministrazione per i tre Comuni e la chiama ’Nuova città’, a Ronchi lo stesso partito dice no e vede questa prospettiva come dannosa per il proprio Comune, a Staranzano la situazione all’interno del Pd non è ben delineata. Su questo livello, progettare il futuro del territorio, si muoveranno certamente anche altri partiti che per il momento, quanto a prese di posizione ufficiali, sono un po’ alla finestra. Va ricordato che Lega Nord e Movimento 5 stelle,   hanno collaborato con il Comitato promotore nella fase di raccolta delle firme per il referendum assieme al gruppo consiliare Cambiamo Monfalcone che da sempre è schierato a favore di una unica amministrazione comunale. Scalda i motori anche il Gruppo di sostegno al SI, che prosegue l’attività del Comitato promotore del referendum, mentre il Comitato NO fusione di Ronchi continua nelle iniziative avviate lo scorso novembre. Lo spostamento dell’attenzione dai piccoli orti attorno ai campanili ad un progetto che consenta al territorio di guardare con maggiori speranze al futuro è certamente positivo, al di là di quello che potrà essere il risultato del referendum. Il metodo è buono: vediamo prima come risolvere i problemi per dare lavoro, servizi, sicurezza, salute e dignità ai cittadini di questo territorio e poi guardiamoci intorno per capire se i risultati possono venire più facilmente con una o con tre amministrazioni comunali.