Referendum: al lavoro il gruppo del Sì

Agli inizi dello scorso mese di novembre abbiamo dato notizia della costituzione del Comitato per il NO alla fusione dei Comuni di Monfalcone, Ronchi e Staranzano. Pochi giorni prima di Natale si è costituito il “gruppo di sostegno e lavoro per la fusione” che ha come obiettivo la vittoria del “SÌ” al referendum popolare in previsione nel corso di quest’anno. Il Gruppo discende direttamente dal comitato promotore del referendum (167 persone) e da tutti i soggetti sostenitori della raccolta firme depositate il 5 agosto 2015 in Regione. L’adesione continua ad essere individuale e trasversale, come pure continuerà ad essere autonomo il sostegno delle numerose formazioni politiche, sindacati, enti ed associazioni che hanno reso possibile lo straordinario risultato dell’indizione del referendum popolare.”Forti della raccolta delle 6400 firme pari al 20% del corpo elettorale dei tre comuni (percentuale superata anche a Ronchi ed anche a Staranzano) confidiamo ora che tutti gli elettori dei tre comuni sapranno cogliere la straordinaria ed irripetibile occasione che si presenterà loro davanti, potendo loro decidere in prima persona per un futuro diverso, nuovo e migliore da consegnare alle prossime generazioni votando sì al referendum popolare”. Lo ha dichiarato Maurizio Volpato, che ha presieduto il comitato per la raccolta delle firme per il referendum, presentando il Gruppo di lavoro. “La domanda giusta da porre – ha detto Volpato – è: vogliamo anche noi un territorio più ricco, moderno, efficiente e meglio curato al posto dell’attuale? Tre sono i passaggi fondamentali che ci stanno davanti per riscrivere la nostra storia e per piantare la nostra nuova bandiera: modernizzazione, rafforzamento politico e semplificazione”.Secondo Volpato,  “è necessario imprimere al nostro territorio un decisivo salto di qualità sulla via della modernizzazione verso la creazione di una nuova più attrezzata città, con più occasioni in tutti i settori economici. In una città che già esiste nei fatti e dove non si riconoscono più i confini, oggi bisogna saper mettere da parte i piccoli vecchi campanili per superare l’ostacolo della frammentazione e dell’inefficacia politico amministrativa che è il vero motivo per cui – pur ospitando la maggiore industria della regione con il PIL più elevato – i servizi e la ricchezza che arrivano alle nostre famiglie sono quasi sempre ai minimi storici nelle statistiche provinciali e regionali. È venuta l’ora di voltare definitivamente pagina e di scrivere una nuova storia basata su innovazione, eccellenza, modernità”.”Dobbiamo – è un obiettivo del gruppo di lavoro – rafforzare il peso politico e l’identità del territorio e della popolazione che vive sulla terra ricompresa fra l’Isonzo e il Timavo, il Carso ed il Mare in una comunità che sappia distinguersi con orgoglio e fierezza per la sua storia e le esclusive tradizioni bisiache. La fusione del nucleo centrale servirà a dotarci degli strumenti legislativi e finanziari necessari alla valorizzazione di tutte le nostre peculiarità territoriali, dalle importanti risorse naturali alle numerose eccellenze nelle attività umane”.Strumenti fondamentali per ottenere questi risultati sono, secondo Volpato, “il potenziamento e la semplificazione della macchina amministrativa per una maggiore efficienza ed efficacia nell’erogazione dei servizi e per impostare politiche inedite di sviluppo economico. Con l’eliminazione dei doppioni, la digitalizzazione e soprattutto la formazione del personale si avrà un comune più snello, più competente e molto più veloce in tutte le procedure, abbattendo sensibilmente burocrazia e costi di gestione. Una vera e propria sfida nella sfida, in cui i dipendenti comunali saranno i veri protagonisti della trasformazione acquisendo un ruolo strategico decisivo centrale, assieme a nuove competenze, crescita interna e professionalità”. In risposta ad alcuni timori sulla fusione palesati da alcuni cittadini, il Gruppo di lavoro a sostegno del SI afferma che “non sono gli impalpabili confini amministrativi tracciati su una mappa a determinare o modificare la storia e la ricchezza delle tradizioni locali e delle attività associative, che sono invece merito di un volontariato molto ricco già presente in ognuno dei nostri tre comuni. La vitalità dei sodalizi resterà immutata ed anzi la condivisione in un contesto più ampio potrà solo che far risaltare le diverse peculiarità”.