Quando Fogliano venne dedicata al Cuore di Maria

Concludiamo il ciclo di approfondimento “Maria icona della Fede” con un terzo appuntamento dal contenuto molto particolare. Particolare perché il discorso in questione, rilevante a suo tempo per la situazione politica della Bisiacaria nel dopoguerra, era caduto nell’oblio. Dopo la fine delle guerriglie e il definitivo sradicamento delle forze nazi-fasciste nel territorio monfalconese il contesto non era dei più pacifici (lo storico di Fogliano – Egeo Petean – scrisse riguardo al frangente dell’epoca: “si sparava più dopo la guerra che durante”): lo scontro tra “bianchi” e “rossi” era quasi inevitabile, sia per le opinioni politiche che per delle divisioni che li avevano caratterizzati già durante il conflitto stesso. Nel 1948 Fogliano ebbe il suo primo sindaco eletto democraticamente, il cav. Uff. Rizzieri Achille Bertuso. Proveniente da un’educazione di stampo propriamente cattolico, il sindaco, nel suo secondo mandato, decise di dedicare il paese di Fogliano al Cuore Immacolato di Maria con un discorso che venne poi stampato e donato alla parrocchia. La Dedicazione non era un atto da compiersi in privato ma in pubblico;  necessitava, quindi, l’approvazione del consiglio comunale. Conoscendo gli aspri dibattiti che si sviluppavano soprattutto nei centri abitati più piccoli si può con certezza affermare che Bertuso non abbia portato avanti questa iniziativa senza qualche rimostranza da parte dell’opposizione. Sicuramente fu un atto approvato dalla gran parte dei cittadini che in quel tempo post-terrore bellico e sotto la “paura” dell’invasione dall’est (la cui idea oggi ci strappa un sorriso) non esitarono a rifugiarsi sotto l’ala benigna di Maria. Il 1954 (anno Mariano), infatti, non fu solo l’anno della Dedicazione ma anche il momento in cui l’autorità ecclesiastica concesse ai fedeli di sciogliere il voto annuale verso la Madonna della Salute (dapprima, secondo la regola del 1914, doveva essere effettuata ogni 39 anni) invece che a quella del Rosario. Al culmine del mese di Maggio, dedicato alla Madonna, il 31 per la precisione, il sindaco pronunciava  questo discorso1:”O Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio incarnata per la salvezza del mondo, in questo momento, a Voi, Corredentrice del genere umano, io mi rivolgo per compiere un atto, che Voi stessa avete chiesto per il bene dell’umanità, nella fiducia che lo gradirete, in quest’Anno Mariano, a Voi, Immacolata, particolarmente delicato. Mi onoro di farlo in qualità di Sindaco rappresentando l’Amministrazione Comunale e tutto il popolo del Comune di Fogliano Redipuglia Polazzo, a questo fine qui convenuto, intorno alla Vostra Immagine di Regina del Santo Rosario.Ma prima io stesso con tutti i presenti cristiani voglio rinnovare la professione di fede dicendo con Simbolo Apostolico: CREDO in Dio Padre onnipotente … (tutti insieme recitano il Credo ad alta voce).Inoltre confessiamo umilmente di essere poveri peccatori ed imploriamo perciò dal Signore, a mezzo Vostro, o Madre di Misericordia e Rifugio dei peccatori, il perdono delle colpe, passate e presenti, conosciute e non conosciute, commesse nell’ambito di questo Comune, da tutti i suoi cittadini, che furono e sono, sia come privati, sia come investiti di cariche pubbliche, promettendo di farne condegna penitenza, come Voi stessa, Addolorata, a tutti chiedete.Ed ora, o Regina del Mondo, o celeste Castellana d’Italia, prostrato ai Vostri piedi, certo di prestare un ragionevole ossequio e consapevole di compiere un atto piacente a Dio, da cui proviene ogni potere sulla terra, io quale Sindaco consacro ufficialmente e per sempre a Voi, al Vostro Cuore Immacolato, il Comune di Fogliano Redipuglia Polazzo, mettendo sotto il Vostro materno sguardo e protezione la Comunale Amministrazione e tutti i cittadini che ne fanno e ne faranno parte, con le nostre famiglie, le nostre case, le nostre scuole, i campi, le officine, ed ogni utile cosa, col sincero proposito di adempiere, autorità e popolo, ciascuno il proprio dovere per il bene di tutti, seguendo i divini Comandamenti e le giuste leggi dello Stato, cui apparteniamo.Benedite, o Consolatrice, le nostre quotidiane fatiche, concedete a tutti il lavoro necessario alla vita, nella sociale giustizia. Tenete lontano, Ve ne preghiamo, dal nostro Comune il flagello della fame, delle epidemie, della guerra: dissipate gli odii e le discordie fra i cittadini, riunite i cuori nell’armonia della Vostra pace, o ausiliatrice dei cristiani, sì che nella tranquillità dell’ordine il Comune persegua i suoi fini terreni subordinati al fine supremo della salvezza eterna dei suoi membri.Donate infine, o Maria, la luce eterna ai Centomila militi raccolti nel Sacrario di Redipuglia, a tutti gli altri caduti in guerra, connazionali e stranieri noti o ignoti giacenti in questo territorio, ed a tutti i nostri cari morti, vicini e lontani nel tempo e nello spazio, specie i più benemeriti ed esemplari concittadini.E fate che nel nostro Comune e su tutta la terra trionfi il Regno del Vostro Figliuolo Gesù, nostro Salvatore, cui sia gloria nei secoli. Così sia.”.Correlato a tale avvenimento è l’acquisto da parte dei fedeli foglianini dello stendardo in raso color crema dello stendardo raffigurante il Sacro Cuore di Gesù ed il Sacro Cuore di Maria nel 1959 (allora pagato 70.000 lire secondo il bollettino parrocchiale di luglio-agosto 1962), recentemente riportato agli antichi splendori grazie all’intervento gratuito di una parrocchiana.

***Si conclude quindi questo nostro piccolo viaggio all’interno della devozione popolare verso Maria all’interno del territorio del mandamento Monfalconese per notare come sia spesso la gente più semplice ad avvicinarsi alla devozione più sincera grazie di propria spontanea iniziativa. Un viaggio che continua da secoli, dalle più antiche testimonianze (ricordo l’effige della Madonna in trono col bambino apposta sull’abitazione più antica di Polazzo, del XII secolo) fino ai nostri giorni e che ogni anno, sia nel mese di maggio che in quello di ottobre come in ogni processione o vespro, viene continuato. Perché la Mamma celeste è sempre lì ad ascoltare i suoi figli, dalle lamentele più dolorose ai “Per Grazia Ricevuta”: da quelli in argento di chi aveva più opulenza fino a quelli in mollica di pane creati dai più poveri con uno stampino in pietra dietro l’altare maggiore nel santuario di Monte Santo. 3. Fine(1) A tutt’oggi il testo è conservato nella sua cornice originale, seppur usurata dal tempo, nella cantoria di Fogliano