Prendere spunto dal passato per costruire il futuro

È stato il paese di San Pier d’Isonzo ad ospitare sabato 2 settembre l’undicesima edizione della Festa dei Campanari del Goriziano. L’occasione del raduno diocesano è coinciso con un anno importante per la Pieve di San Pietro, che ricorda infatti nel 2017 i 250 anni dalla consacrazione della chiesa parrocchiale.A partire dalle ore 14, una alla volta, sono salite sul campanile le squadre di campanari provenienti da tutto il Goriziano, le quali hanno portato con sé le proprie melodie eseguite sia a campane ferme che in movimento.L’imponente campanile di San Pier, alto 75 metri, è una vera “istituzione” per tutta la comunità che si dimostra da sempre molto legata alla propria torre campanaria.Alle 17, presso la sala parrocchiale, c’è stata la presentazione delle Scuole Campanarie per l’anno 2017/2018, che giungono alla decima edizione. A seguire due momenti culturali: l’approfondimento storico a cura del professor Ivan Portelli, che ha tenuto una breve conferenza sulla storia del campanile e delle campane di San Pier, ed infine il “censimento” e l’intervento sulle nuove prospettive dello scampanio a cura del maestro di campane Ivan Bianchi.Nella sala sono stati esposti per l’occasione i disegni realizzati dai bambini della Scuola Primaria del paese, con tema il campanile di San Pier e altri campanili del Territorio decanale.Al termine delle conferenze, alle 18, presso la chiesa parrocchiale è stata officiata la Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da don Lucio Comellato e accompagnata dai Sacri Cantores Theresiani che hanno cantato la “Messa a tre voci d’uomo” (Cerviana) del Perosi. La manifestazione è stata organizzata con l’importante sostegno dell’Amministrazione Comunale, della Parrocchia di San Pier d’Isonzo, del Comitato Sagra de San Piero e dall’azienda agricola Gandin Marcellino di S. Pier che era presente con uno stand di prodotti enogastronomici.Prendere spunto dal passato per costruire il futuro senza rinunciare ad esaltare i valori e le tradizioni. Con questo spirito si è dunque svolta questa undicesima festa che ha portato tante persone in paese facendole scoprire che suonare è un’arte che è anche pura essenza dell’identità locale.

L’intervento storicoNella sua relazione, il professor Ivan Portelli ha ricordato il 250° dalla consacrazione della parrocchiale presente in una Pieve che anticamente si trovava tra Veneto e Territorio Arciducale (l’arciprete infatti si divideva tra S. Pier e Villesse oltre l’Isonzo). La chiesa nuova risale al 1738. Dagli archivi, nei documenti risalenti al 1754, si parlava di un campanile ancora provvisorio.Fu Lorenzo Martinuzzi l’uomo a capo dei lavori di costruzione che videro l’edificio completato appena nel 1780. È stata ricordata poi la distruzione del campanile a causa dei bombardamenti della Prima Guerra Mondiale. Era la domenica delle Palme del 1916, quando una granata austriaca colpì il presbiterio e poi un’altra il campanile. Dopo il tragico evento, la chiesa venne risistemata dal Genio Militare che compì un gesto di solidarietà a sostegno della comunità. Nell’estate del 1917, la parrocchiale venne così riconsacrata. Fu l’architetto toscano Mazzoni a riprogettare e far ricostruire la torre campanaria restando abbastanza fedele alle caratteristiche che essa aveva prima dei bombardamenti. Le campane, negli anni, furono  riparate, poi fuse nuovamente e riposizionate.

L’intervento tecnicoA Ivan Bianchi invece è spettato il compito di esporre lo studio e l’analisi tecnica del campanile.Le tre campane suonano un “concerto in Do maggiore”. Le origini: la campana piccola risale al 1935, la media al 1953 e la grande al 1963. Il “campanello” piccolo risale al 1926, pesa 50 kg ed è usato nelle suonate a 4 in occasione delle solennità. Bianchi ha poi descritto le epigrafi e le decorazioni che compaiono incise su ognuno dei sacri bronzi.Al termine il ricordo del relatore sulla presenza delle scuole campanarie partite sul territorio bisiaco dal 2012 e che sono segno di buone prospettive future a tutela della storia di casa nostra.

La Madonna della CinturaIl 2 settembre è stata anche la giornata di vigilia della festa dedicata alla Madonna della Cintura. Le suonate del raduno hanno dunque solennizzato la festività mariana che è culminata domenica 3 settembre alle 18 con la messa solenne presieduta dal vicario generale mons. Armando Zorzin.Al termine è seguita la processione per le vie della cittadina in onore di Maria Madre di salvezza in tutti i tempi della storia cristiana.