Premio nel nome di Manuela

Sono trascorsi due anni dalla scomparsa della professoressa Manuela Braida, triste epilogo di una lunga e sofferta lotta contro un male incurabile che ha prematuramente privato, oltre che i familiari, anche gli amati alunni di una guida preziosa e i colleghi di uno stimato e autorevole punto di riferimento.Per onorare la memoria di Manuela nel modo più consono all’impegno che lei ha profuso per lunghi anni nella scuola, i colleghi, assieme ai familiari e agli amici, hanno istituito un premio di studio destinato agli alunni più meritevoli delle classi terze della Scuola Secondaria di primo Grado di Staranzano.Venerdì 15 ottobre si è così tenuta presso l’auditorium dell’Istituto Dante Alighieri di Staranzano la prima edizione del “Premio Manuela Braida” con una semplice ma toccante cerimonia coordinata dal prof. Sergio Paradisi. Su segnalazione dalla dirigenza dell’Istituto, in base ai risultati conseguiti e all’impegno dimostrato nel triennio della scuola media, i premi per l’anno scolastico 2020/21 sono stati attribuiti agli alunni Alessandro Dimitri, Elisa Garlatti, Adele Resuli e Lorenzo Morea.Dopo il benvenuto della Dirigente Scolastica Caterina Mattucci e il saluto del Sindaco Riccardo Marchesan, è stata ricordata la figura di Manuela da parte di Flaviana Zanolla, storica dirigente del Comprensivo, e dalla collega Ariella Rosolin che ne ha delineato la personalità e lo spessore educativo con rara sensibilità:….”La sua serenità e fiducia, il suo porsi con chiarezza e determinazione, il suo senso pratico e la profonda umanità sono stati per noi un’esperienza umana e professionale che non possiamo dimenticare.Molte ragazze e ragazzi che vivevano la scuola come un territorio difficile, hanno trovato in Manuela la persona e l’insegnante che con gentile fermezza li ha portati ad una più serena e spesso felice convivenza con l’ambiente scolastico.Manuela, fuori da queste pareti, parlava molto di scuola. Non degli aspetti legati alle formalità, affrontati da lei sempre con senso dell’essenziale, di ciò che è indispensabile: il lavoro, l’unico, autentico, era quello in classe. Parlava dei ragazzi, dei loro pensieri, delle loro preoccupazioni, difficoltà, situazioni, riflettendo sulle strategie educative finalizzate al superamento degli ostacoli individuali…La prima cosa per lei era proprio quella: far sì che i ragazzi stessero bene, fossero liberi di esprimersi, fossero gioiosi, mai temessero di raccontare il loro pensiero, fiduciosi che chi li conduceva voleva il loro bene e aveva cura di loro.Ecco, Manuela agiva la Cura con la c maiuscola nel suo lavoro quotidiano, e in tal modo ha trasmesso ai suoi studenti e studentesse il desiderio di aver cura di sé. L’insegnamento più urgente e fondamentale”.Il marito Carlo Ceppi ha espresso la sentita gratitudine per la vicinanza che, anche con questa iniziativa, viene manifestata alla famiglia e ha preannunciato la volontà, sua e di molte altre persone, di dare continuità al premio. La figlia Elisa ha donato ai presenti la lettura di uno scritto di Manuela ritrovato fra  le carte dello studio: la cronaca di una gita scolastica nella quale esprime tutta la genuina soddisfazione di constatare come gli alunni avessero compreso, apprezzato e memorizzato le lezioni di letteratura i contenuti delle quali, rappresentati in un affresco incontrato durante la visita stessa, riemergevano spontaneamente dando vita ad una gioiosa recitazione della Divina Commedia.La cerimonia, pur con i limiti imposti dai protocolli Covid, ha visto la significativa partecipazione di alcuni ex alunni che, con emozione, hanno testimoniato la stima per la loro insegnante per voce di Jacopo Furlani:”…il suo desiderio era che ognuno di noi progredisse secondo le proprie capacità, nel rispetto reciproco delle diversità che lei per prima valorizzava, con la sua conoscenza profonda di tutti noi alunni e l’amore che per tre anni abbiamo potuto respirare”.La scuola media di Staranzano si caratterizza da molti anni per l’indirizzo musicale: questa peculiarità trova visibilità nelle occasioni che vedono la scuola aprirsi al territorio. Questa volta un giovanissimo studente, Giulio Diblas, ha dato prova di tecnica e carattere eseguendo al pianoforte il Notturno di Chopin al termine della cerimonia.