Polazzo ha riscoperto la devozione a S.Agata

Polazzo ha riscoperto la devozione verso S. Agata. La S. Messa di sabato 4 febbraio scorso ha rinnovato la fede popolare che il piccolo paese bisiaco ha coltivato per secoli. Giunta molto probabilmente con i Padri Domenicani di Murano, che fino alla metà del Settecento officiarono le celebrazioni a Fogliano e Polazzo e che proprio in quest’ultimo possedevano i granai, la santa di Catania ha continuato per molto tempo ad essere venerata all’interno della piccola chiesetta incastonata tra le case dell’abitato tra Polazzo e Fogliano.  Negli ultimi anni, però, la presenza alla S. Messa propria, che tradizionalmente era celebrata il primo sabato successivo il 5 febbraio, era nettamente in calo. A rischio, dunque, la funzione più importante dell’anno, quella patronale. Ma la celebrazione di sabato scorso, fortemente partecipata, ha ridato ossigeno alla festa comunitaria, testimoniando in modo chiaro l’attaccamento dei polazzesi alla loro patrona. Alle ore 18, dunque, don Michele Stevanato ha presieduto la S. Messa Solenne, coadiuvato da don Renzo Boscarol, nuovo amministratore parrocchiale dalle tre comunità che nel dicembre scorso sono state colpite dal lutto del pastore don Duilio Nardin, e dal diacono Franco Baggi. Ad accompagnare la liturgia sono stati, come ormai da tradizione, i Sacri Cantores Theresiani che, seppur ridotti nel numero, hanno eseguito la Missa Royale di Henry, composta nel XVII secolo per il Re Sole. Numerosi i canti popolari, ma sentito è stato l’Inno a Sant’Agata, composto da don Narciso Miniussi proprio per la comunità di Polazzo e dedicato all’ ’amico don Nino Lupieri’, allora parroco di Polazzo e Redipuglia. Con le significative parole del canto ’volgi lo sguardo sopra Polazzo che ti onora e prega’, cantate coralmente da tutti i presenti in chiesa, si è conclusa la celebrazione. Ognuno, poi, ha potuto portare a casa il pane e le candele benedette, con un pensiero speciale agli ammalati e a chi non si può più muovere di casa. Polazzo si riscopre dunque fedele all’impegno annuale verso la martire Catanese, e ci si augura sempre una tale presenza, densa di fede popolare e sincera, per le feste comunitarie del paese alle pendici del Carso.