Parole di verità e giustizia, sempre!

“Di’ la verità anche se la tua voce trema”. Questa frase sembra raccogliere le parole di un comandamento nuovo per la vita di tutti noi. Si tratta però di una delle più celebri frasi pronunciate dalla giornalista maltese Daphne Caruana Galizia uccisa da un’autobomba tre anni fa mentre svolgeva onestamente la sua professione. La citazione – riportata a “caratteri di giornale” – affianca il murales a lei dedicato che è stato inaugurato e divenuto realtà sabato scorso a Ronchi dei Legionari. Nel mese scorso l’artista Massimo Racozzi ha realizzato – attraverso un collage di 700 frammenti di articoli di giornale – il volto e il corpo di Daphne sulla parete della pensilina degli autobus di Via Dante a Ronchi. L’artista ha impiegato quattro giorni per realizzare l’opera e ha ritratto una Daphne sorridente a testimonianza della determinazione e del coraggio che ha dimostrato nella ricerca della verità, nonostante le continue minacce e intimidazioni che riceveva. Lo scoprimento di una targa realizzata dall’associazione Leali delle Notizie da parte del sindaco Livio Vecchiet, e di Andrea Martella, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Informazione e all’Editoria, ha inaugurato la “nuova grafica” sulla parete della pensilina. Sentimenti e parole di benedizione per l’occasione sono stati pronunciati dai parroci don Umberto Bottacin e don Renzo Boscarol.  Don Boscarol – parlando anche a nome di don Umberto – ha ricordato che Daphne e i suoi colleghi morti sono uno stimolo per una professionalità di testimonianza. Quella testimonianza espressa dall’ingegno dell’uomo attraverso l’opera di Racozzi che deve essere un serio richiamo ad un giornalismo alto e di qualità. Erano presenti anche Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione della Stampa Italiana, e Anna Del Freo, membro del direttivo della Federazione della Stampa Europea. Del Freo ha lanciato a Ronchi la campagna “#DaphneCaruanaGalizia Time to #EndImpunity”, cioè una richiesta di giustizia per tutti i giornalisti che sono stati uccisi e di cui non si conosce ancora il mandante dell’assassinio.  Il murales è stato realizzato per Leali delle Notizie anche con il sostegno e la collaborazione del Comune di Ronchi dei Legionari, della Parrocchia Maria Madre della Chiesa, di Ecofiniture – Colori e finiture edili, di Container – Tendaggi per interni, di Chiurlo Tec, del Servizio tecnico e degli operai comunali e da Renato Chittaro. “La nostra missione in questi anni è quella di essere vicini ad altre realtà come la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Articolo 21 e l’Ordine dei Giornalisti per ribadire la necessità di una stampa e di un’editoria libera, ha affermato Luca Perrino, presidente di Leali delle Notizie. La panchina della libertà di stampa e il murales sono solo due tasselli iniziali delle tante attività che continueremo a fare a sostegno della libertà di stampa e di espressione e per chiedere giustizia per tutti quei giornalisti che vengono uccisi o minacciati perché fanno il proprio mestiere”. Abbiamo dunque bisogno di parole vere nel mezzo della tempesta fatta di tante parole vuote che sempre più spesso ascoltiamo e – in alcuni casi – leggiamo. Daphne è allora l’esempio da seguire perché ci dice che ” l’ordine delle notizie” può invertirsi. Usando parole di verità e giustizia. Sempre!