Mezzo secolo di servizio per il coro parrocchiale

Sono trascorsi cinquant’anni da quando è iniziata l’avventura dell’attuale coro parrocchiale di Begliano.Nella celebrazione della notte di Natale i cantori hanno voluto ricordare questa ricorrenza inserendo nella preghiera dei fedeli un ringraziamento al Signore per la chiamata a questo particolare servizio liturgico e un’invocazione per ricordare tutti i coristi avvicendatisi nelle file della cantoria parrocchiale, in particolare quelli entrati nelle file nel coro degli Angeli e dei Santi. Una memoria molto semplice per un lungo e intenso periodo di attività, che tentiamo di ripercorrere in queste righe.Nell’anno 1968 era da poco stata avviata la riforma liturgica che, per una errata interpretazione, sembrava dover mettere fine alle cantorie parrocchiali e al loro repertorio di canti in latino. Il coro che a Begliano solennizzava le feste maggiori aveva ormai chiuso i battenti da qualche anno. Nelle messe domenicali i bambini e le bambine, guidati dalle suore della Provvidenza, intonavano semplici canti attinti dai nuovi repertori di musica sacra. Dorino, con l’aiuto di suor Gabrielita aveva raccolto e ciclostilato (un’impresa allora!) un libretto – condiviso con la parrocchia di Pieris –  destinato ai fedeli, con i testi di cento canti. Ma mancava un gruppo guida che, nello spirito della nuova liturgia, aiutasse a cantare tutta l’assemblea, rinnovando il repertorio per renderlo adeguato ai vari tempi dell’anno liturgico e alle diverse celebrazioni.

Quel Natale del 1969…La notte di Natale del 1969 un piccolo, anzi piccolissimo seme… Tre o quattro ragazze intonavano dai banchi “Il Signore è la luce”, provato qualche ora prima della Messa con Dorino e suor Amelietta, superiora della piccola comunità di suore presenti a Begliano. Alla messa dell’Epifania c’era già un gruppetto più numeroso in cantoria, sotto la direzione un po’ naif di Dorino, a cimentarsi con alcune parti della “Messa Alleluia” del Giombini. Si erano riavvicinati anche alcuni uomini che in anni precedenti avevano fatto parte della vecchia cantoria e all’armonium si era rimesso Giorgio Capello, all’inizio un po’ scettico sulla durata di questa nuova esperienza… Da allora, da quella notte di Natale, il coro di Begliano non ha smesso di essere presente in chiesa immancabilmente ogni domenica e ogni festa comandata, con tanto impegno e fedeltà. Per cinquant’anni la corale, animata e diretta dal maestro Dorino Fabris, ha condiviso con la comunità gli incontri di preghiera, le feste, le solennità, i tempi forti e il tempo ordinario, gli annuali pellegrinaggi al santuario di Barbana, tanti momenti di gioia e di dolore. Un servizio costante e ininterrotto.Per 24 anni il nuovo coro è stato accompagnato all’organo da Giorgio Capello, già dall’immediato dopoguerra organista fedele all’impegno liturgico; gli è subentrato nel ’94 Damiano Fabris e, nel 2000, ha iniziato ad accompagnare il coro l’attuale organista Cristian Cosolo.

A fianco di 6 parrociIn parrocchia al parroco don Carlo Tarlao che aveva incoraggiato e sostenuto paternamente il coro dall’inizio fino al 1986, si sono succeduti i parroci don Corazza (1986-1994), don Valletta (1995-2001), don Biasin (2002-2004), don Longo (2004-2007), don Soranzo (2007-2018), fino all’attuale parroco responsabile della nuova Unità pastorale, don Fragiacomo. Nel periodo 2001-2002 la parrocchia è rimasta senza parroco e le celebrazioni domenicali e festive furono presiedute da don Franco Gismano e don Nicola Ban, con i quali il coro ha fattivamente e gioiosamente collaborato. Nel corso degli anni il coro ha accompagnato anche le liturgie presiedute dai Vescovi mons. Cocolin, padre Bommarco, mons De Antoni, mons. Redaelli, in occasione delle celebrazioni delle cresime o delle visite pastorali.Attualmente il coro è formato da una quindicina di cantori (grazie anche al recente, gradito ingresso di un gruppetto di nuove cantore), alcuni dei quali fedeli dalla prima ora: Roberta, Franco, Fabiano e Armando. Ma in questi dieci lustri di attività sono veramente tanti coloro che hanno condiviso tratti di strada più o meno a lunghi e di cui rimane un ricordo affettuoso, come persone di famiglia, perché cantare assieme non crea soltanto un’armonia di voci, ma anche di cuori. Fin dall’inizio costanti sono stati la ricerca di repertori aderenti ai tempi liturgici e alle singole liturgie, l’attenzione a non trasformare il canto in esibizione, pur curando scrupolosamente lo studio e la preparazione, l’impegno per coinvolgere nel canto tutta l’assemblea. Nel corso degli anni nel repertorio sono stati inseriti brani classici, popolari, canti gregoriani, salmodie camaldolesi, composizioni di autori locali, canti tratti dai repertori di Taizè, dei Gen, di Frisina, corali, i Salmi tradotti da padre Turoldo e musicati da Passoni e De Marzi, brani proposti dall’Ufficio liturgico diocesano e dalla Commissione episcopale per la liturgia… Quasi quattrocento sono i canti raccolti nel volume curato dal maestro nel 2012 e messo a disposizione di ogni corista, a cui si sono aggiunti nel frattempo già molti altri canti nuovi. Negli anni il coro ha eseguito diverse Messe: da quella del compaesano Angelo Capello a quelle di Perosi, Vittadini, Bartolucci, Frisina, fino alle ultime di Menschick e di Wittal preparate con i cori di “Cantorie in festa”.Tante sono le tappe di questo lungo cammino. Numerosissimi i ricordi, momenti di gioia e   fatica, soddisfazioni e scoramenti. Tante le esperienze che in un modo o nell’altro hanno segnato la vita del coro e dei singoli cantori. Tra quelle che hanno arricchito ed aiutato a crescere e a maturare va ricordata la partecipazione al coro diocesano in preparazione alle celebrazioni in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II e per l’apertura del Sinodo, il gruppo decanale di cori in occasione del Giubileo, le esperienze di questi ultimi sette anni di Cantorie in festa. Gratificante è stato l’invito ad animare il canto, assieme ad un coro di lingua slovena, al Rosario recitato con il Papa in cattedrale, come pure nel 1992 aver accompagnato la Messa domenicale trasmessa in diretta da Rai 1, dal santuario di Barbana. Va sottolineato anche che dall’esperienza della cantoria parrocchiale è nato, nel corso degli anni, il coro Angelo Capello: le due realtà hanno percorso in parallelo un buon tratto di strada, all’inizio anche identificandosi e, fino al 1992, condividendone pure il direttore.

Un segno di continuità all’interno della parrocchiaI cinquant’anni di presenza costante del coro in chiesa non sono stati soltanto un servizio nel canto alle liturgie, ma hanno contribuito anche ad offrire un segno di continuità all’interno della parrocchia, un punto fermo nel trascorrere del tempo, nell’avvicendarsi dei pastori, un punto di riferimento per i gruppi di bambini e ragazzi che di anno in anno si sono accostati ai sacramenti accompagnati dai loro genitori, talvolta un aiuto per l’inserimento di nuove famiglie nella comunità…Naturalmente nulla nasce dal nulla. Anche l’esperienza dell’attuale corale è figlia di una tradizione precedente. E’ doveroso ricordare il lavoro delle suore della Provvidenza nella loro ventennale presenza a Begliano, dal dopoguerra agli inizi degli anni ’70, la loro costante attività con i bambini e con le ragazze; il seme gettato dal giovanissimo cappellano don Attilio della Mora, amante del bel canto, tra il settembre 1953 e il gennaio 1957; e prima ancora la cantoria guidata dal M° Angelo Capello, di cui in più occasioni hanno raccontato i vecchi coristi. E per arricchire questa carrellata a ritroso nel tempo è bello riportare anche la testimonianza di Adolfo Leghissa (classe 1875) nel libro “Un triestino alla ventura”, dove racconta del suo avventuroso periodo di permanenza a Begliano, da bambino – adolescente: “Fui aggregato alla cantoria della chiesa dove si cantava, a voci scoperte, musica di stile liturgico, popolare, non sempre facile però ad essere eseguita, data la difficoltà di intonazione. Io feci buona prova così che in breve divenni uno dei capisaldi della cantoria stessa”. Una lunga e ricca esperienza quella dell’attuale corale, in continuità ideale con le cantorie che negli anni si sono succedute nella bella chiesa di Begliano a riempirne le volte di armonie, di preghiere cantate, e proiettata verso un futuro che tutti auspicano ancora lungo e arricchito sempre dall’arrivo di nuova linfa, di giovani voci con cui condividere il servizio e a cui, quando sarà il momento, passare il testimone, per non disperdere un patrimonio costruito con tanta passione e impegno in tutti questi anni.