Mario Dessenibus: testimonianza di fede e servizio

Mario Dessenibus, dopo 91 anni in questo mondo, alla vigilia della Festività di Tutti i Santi è passato al di là di quello che possiamo vedere ed è entrato nella gloria eterna di Dio. Non lo vediamo più qui, ma è una di quelle persone che appartengono alla vita di una comunità, religiosa e civile, al punto che le avverti sempre come presenti. Dai per scontato che Mario è lì, come ogni giorno. Una presenza mentre si muove, pur con lentezza, al braccio di Pinuccia, sua moglie; quando china la testa in preghiera nella parrocchiale di san Lorenzo, quando ti guarda con simpatia e arguzia andando oltre le apparenze. Una presenza quando ti torna alla mente nel ricordo di un lavoratore, di un marito e padre consapevole che gli impegni che assumeva nella comunità cristiana e nella vita sociale non potevano lasciare in secondo piano l’amore per la famiglia. Mario, a Ronchi e nella diocesi isontina, è una presenza per il segno che ha lasciato sia nelle associazioni come l’Azione Cattolica e le Acli che nell’impegno politico amministrativo sui banchi del consiglio comunale della sua città. A servizio dell’altare fin da ragazzino, ha vissuto una profonda fede che ha sorretto le sue scelte aiutandolo ad interpretare il suo impegno nella comunità e nel sociale come un ineludibile servizio al prossimo. Un servizio che ha svolto con umiltà e passione anche in tempi, come gli anni seguiti al Concilio Vaticano II,  che richiedevano capacità di discernimento e volontà di cambiamento per rendere le comunità e le associazioni cristiane adeguate ad una nuova testimonianza. Mario Dessenibus lo conoscevo come una persona semplice con la quale potevi parlare con il cuore aperto e spesso ti accorgevi che lui aveva già intuito quello che tu stavi ancora cercando. Forse per questo Mario continua ad essere una presenza che fa parte del nostro orizzonte, accanto a quella dell’amico compaesano e parroco don Renzo,  anche se le apparenze dicono che in quest’anno tutti e due ci hanno lasciato.  Poco più di un anno fa, una fotografia li ritrae assieme quando Mario Dessenibus ha ricevuto il Premio della Bontà con una motivazione che merita ricordare: “Ronchese patoc e omo de fede, chierichetto e delegato diocesano Aci, marito di Pinuccia e padre, operaio al cotonificio, presidente del circolo e delle Acli provinciali, consigliere comunale, sempre a servizio della comunità parrocchiale e cittadina nel consiglio, nell’amministrazione e nella liturgia eucaristica”.Ai familiari i sensi della cristiana vicinanza nella preghiera da parte della redazione di Voce Isontina.

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Il cordoglio dell’Azione Cattolica

Mentre da pochi giorni abbiamo consegnato in tipografia il volume dedicato agli uomini dell’Azione Cattolica Diocesana, abbiamo appreso con profondo dolore e tristezza della scomparsa di uno dei suoi più importanti protagonisti: Mario  Dessenibus.Mario, nato nel 1929 a Ronchi, entra da piccolissimo in AC; la sua formazione inizia a soli cinque anni nella casa di Adelaide Vittor. In seguito entra nella GIAC, dove compie tutto il percorso associativo, diventando delegato aspiranti e mantenendo questo incarico per molti anni. Nel 1946 partecipa al 1° Convegno nazionale per i delegati aspiranti diocesani ad Assisi. Una delle sue compagne più importanti è la bicicletta: è con questo mezzo che si sposta nelle associazioni parrocchiali come delegato diocesano per gli aspiranti dal 1947 al 1950. Per gli stessi delegati viene anche organizzata una scuola, nel 1947. Mario partecipa a numerosi convegni nazionali, tra cui quello della GIAC del 1948 per l’80° di fondazione dell’associazione. Anche tra i commilitoni tra cui compie il servizio militare, riesce a costituire un gruppo Azione Cattolica, nel 1950.La sua attività lavorativa si svolge, invece, nel Cotonificio di Vermegliano, per diciotto intensi anni e poi nel lavoro in banca. Nel 1956 si sposa con Giuseppina Bevilacqua, impegnata molto anche lei nell’attività dell’AC e da questa unione nascono Luigi e Pietro. L’impegno di Mario si concretizza anche nel consiglio comunale della sua città, nel circolo ACLI Toniolo e poi come presidente provinciale delle ACLI, visitando tutti i circoli della provincia di Gorizia. Partecipa molto attivamente anche alle attività parrocchiali, come membro del consiglio pastorale e degli affari economici. Nel 1992 riceve l’onorificenza “Pro Ecclesia et Pontifice”.Ringraziamo il Signore per avere donato alla nostra associazione un grande esempio di impegno concreto, di amore e dedizione per la comunità e non solo. Il nostro abbraccio alla sua famiglia.La presidenza diocesana di A.C.