La cultura del dono radicata nel territorio

Sinergia fra destra e sinistra Isonzo, radicamento nel territorio e promozione della cultura del dono: sono questi i punti attorno ai quali ruoterà il secondo congresso Fidas Isontina in programma dal 9 al 15 aprile prossimi a San Canzian d’Isonzo, presentato durante la conferenza stampa del 30 marzo scorso. FIDAS Isontina festeggia il suo secondo compleanno e dopo il primo congresso svolto a Gradisca mira a incentivare sempre più l’unione fra le sezioni e fra i due polmoni della grande famiglia dei donatori goriziani, ovvero il Mandamento e la destra Isonzo che dall’anno scorso lavorano uniti mettendo in comune risorse e particolarità di ognuno. La cittadina dei martiri canziani è esempio di come la cultura del dono sia radicata sul territorio (ben tre sindaci sono stati donatori)  e coinvolge più di 800 abitanti di tutte le età, impegnati nelle varie realtà associative del luogo. Preludio del congresso è stato l’assemblea del sodalizio che raggruppa tutti i donatori dell’Isontino nella quale il presidente Medeot ha presentato agli associati la relazione sulle attività svolta nel 2017, primo anno di attività, affermando che i donatori FIDAS hanno garantito il loro contributo di solidarietà con 6962 donazioni (5295 di sangue intero, 1438 di plasma e 229 di piastrine e altre aferesi); 3659 donatori associati si sono recati nei centri trasfusionali almeno una volta, e la metà di questi è ritornata una seconda volta: questo dato, l’indice di donazione medio annuo, pari a 1,9, è il più alto delle federate FIDAS della regione. Uno fra i dati più significativi è quello che riguarda i giovani: nel 2017 infatti hanno donato 575 under 28 per un totale di 878 sacche raccolte. Fra le iniziative introdotte nell’anno sono da sottolineare la campagna “chiama, prenota, dona” sulla prenotazione telefonica delle prestazioni tramite numero unico regionale e l’acquisto programmato di cinque poltrone prelievi per il centro trasfusionale di Gorizia.  Da metà febbraio è inoltre attivo il servizio di chiamata alla donazione dei propri donatori in caso di necessità; viene  garantito dalla nuova segreteria provinciale e regola l’affluenza di donatori nei giorni di apertura dei centri di Gorizia e Monfalcone. È un’opportunità per i donatori associati che  – spiega Medeot-  sono comunque liberi di rispondere alla chiamata o di prenotarsi autonomamente o semplicemente di recarsi ai centri trasfusionali. Il programmaAlcune modifiche sugli orari tradizionali che hanno cadenzato le grandi feste annuali dei donatori permettono all’evento di risultare più aderente alle esigenze dei partecipanti e di dare maggior risalto ai vari momenti proposti, non concentrando tutto in una giornata ma diluendo gli appuntamenti.In occasione del congresso si inizierà lunedì 9 aprile presso l’oratorio di san Canzian con la conferenza “Educare il giovane a corretti stili di vita nel sociale e nello sport” mentre venerdì 13 aprile presso la birreria Rodeo Live i giovani donatori gestiranno e saranno protagonisti del “FIDAS Isontina Happy Hour Donors Young” un momento conviviale informale nel quale verrà favorita la conoscenza e lo scambio di idee ed opinioni fra giovani donatori di tutta la provincia. La s. Messa verrà celebrata alle 18.00 di sabato 14 da mons. Armando Zorzin presso la chiesa parrocchiale di Pieris e sarà il momento ufficiale di apertura del congresso che vedrà tutti i partecipanti riunirsi domenica 15 presso la palestra comunale di Pieris dalle 10.30 in poi. Alle 11 l’apertura dei lavori con un momento musicale affidato all’ Adriatic Choir, il coro del Collegio del mondo unito di Duino, al quale seguiranno le premiazioni dei donatori benemeriti e l’intervento delle autorità.A seguire il momento conviviale. Il presidente FIDAS Isontina desidera ringraziare per l’organizzazione dell’evento – anche attraverso il nostro settimanale – l’amministrazione comunale di San Canzian d’Isonzo e la locale sezione donatori che sinergicamente ha saputo coinvolgere le varie e belle realtà locali nell’organizzazione dell’evento.