In preghiera per i caduti di tutte le guerre

“Pregare per i morti nel nome del Signore risorto vuol dire saper essere fedeli alla missione dell’annuncio del Vangelo”. Sono state queste le parole più importanti pronunciate dal parroco di S. Ambrogio, don Flavio Zanetti che ha celebrato sabato scorso nel duomo di S. Ambrogio la messa in suffragio dei caduti di tutte le guerre. Il sacerdote ha ricordato come pregare sia un atto di misericordia verso i defunti e che la vita è sempre un’offerta agli altri attraverso la proclamazione della parola del Vangelo. Al rito religioso erano presenti autorità politiche e associazioni militari. Dopo la benedizione impartita da don Zanetti, ha preso la parola Giovanni De Manzini presidente di Assoarma della sezione di Monfalcone che ha sottolineato come una simile occasione di incontro e di preghiera nella Festa del Fante sia ormai divenuta tradizionale nel primo sabato dopo Pasqua”.De Manzini ha poi consegnato degli attestati che sono andati ad insignire gli uomini che si sono contraddistinti per la promozione dei valori fondanti della patria e per il loro lavoro svolto durante il periodo pandemico.I riconoscimenti sono andati a Giorgio Miccoli, Alessandro Marega, Leonardo Ferletic, Giorgio Bottò, Gianni Giuricis, Massimo Manzinii, Pasquale Leone e a Rino Romano. Sono stati ricordati anche gli uomini assenti appartenenti ai Lagunari e della polizia di Stato. Al termine della liturgia, alle 11.30 in piazza Falcone e Borsellino, è stato inaugurato dal comitato locale dell’International Police Association il monumento dedicato ai caduti di tutte le forze dell’ordine, posto ai piedi di un albero di ulivo, simbolo di pace. L’opera è stata realizzata dall’artista Angelo Simonetti.