“In Vico Sanctorum Cantianorum”

Rinasce l’Antiquarium Cantianese. E con lui la storia e la memoria di San Canzian d’Isonzo. Perché quando si parla di archeologia e di storia, il piccolo borgo bisiaco, cuore di questa Terra incastonata tra il Carso e l’Isonzo, è tra i primi ad essere nominata. Così il paese ha festeggiato, tra i vari, la citazione in una donazione dell’819. ’In Vico Sanctorum Cantianorum’, questo il nome della manifestazione che, iniziata domenica con lo scoprimento di un’apposita targa, proseguirà per tutto l’anno con numerose iniziative. Partita da una collaborazione tra amministrazione comunale, parrocchia e società friulana di archeologia, coinvolgerà nel tempo tutte le varie associazioni del territorio proprio in occasione del 1200 anni dal prezioso documento del 17 febbraio 819 con il quale l’Imperatore concedeva alcuni beni ad un monastero “in Vico Sanctorum Cantianorum”, primo accenno all’esistenza del paese bisiaco.Prima delle numerose manifestazioni quella di ieri con la riapertura, dopo vari anni, dell’Antiquarium Cantianese con numerose visite guidate e lo scoprimento di una targa a ricordo che, nei prossimi mesi, sarà poi realizzata in pietra ed infine utilizzata nel nuovo sagrato di futura realizzazione. Quindi l’esecuzione corale della Cappella Altoliventina che ha proposto numerosi brani dell’epoca medievale aquileiese. Presenti, in prima fila, tra le varie autorità civili e religiose, anche persone che hanno segnato in vario modo la storia recente del paese tra cui monsignor Mauro Belletti, già parroco e forte sostenitore sia dell’antiquarium che della scoperta a vari livelli dell’archeologia laica e religiosa di San Canzian.Da sottolineare la presenza, poi, a sorpresa, di un gruppo di Scampanotadors che hanno allietato il paese per circa un’ora con le melodie tradizionali della Bisiacaria e del Goriziano. Suono antico e arcaico che mancava da qualche anno all’interno dei momenti di festa di San Canzian, ripreso già da maggio scorso sia per la celebrazione delle comunioni che per la memoria dei Santi Martiri Canziani a fine maggio.”1200 anni, un ponte tra passato, presente e futuro. San Canzian era un punto importante all’interno del Patriarcato d’Aquileia” ha ricordato il primo cittadino, Claudio Fratta. “Da oggi, con la riapertura dell’antiquarium, la comunità di San Canzian e quelle vicine potranno riscoprire la storia e le memoria del futuro”.Non dimenticandosi, ovviamente, della presenza, importante, delle numerose testimonianze di fede dei primi Cristiani aquileiesi. “Un anniversario che può essere anche vissuto come celebrazione” sono le parole del parroco, don Francesco Fragiacomo. Un momento per rilanciare i nostri tesori e per vivere meglio e con più entusiasmo la sfida della nostra epoca, del nostro tempo ed i santi sono indubbiamente degli amici che ci accompagnano nella nostra storia e nel nostro futuro”.Manifestazioni che, come detto, proseguiranno nel tempo anche con i progetti delle ’Piccole guide’ con i bambini della locale scuola elementare ma non solo. Annunciata, infatti, la rinascita della Via Martyrum che da Aquileia porterà i pellegrini fino a San Canzian il prossimo 30 maggio e la processione Ad Aquas Gradatas del 31 maggio in onore degli stessi martiri. Un insieme folto di iniziative per ricordare e rimarcare la storia delle nostre terre e di martiri che, con la presenza fisica e reale delle reliquie, testimoniano una fede radicata nel Territorio già dai primissimi albori della civiltà cristiana. E se c’è ancora chi si ostina a ripetere che la Bisiacaria “era secolarizzata prima della secolarizzazione”, la manifestazione di domenica è la prova tangibile del contrario, con la partecipazione non solo di numerosi abitanti ma anche dai vicini paesi dell’Unità Pastorale. Il richiamo delle campane di San Canzian, insomma, ha avvicinato amici, tra i vari, anche di Pieris, Begliano e Turriaco.