Il “grazie” di Fossalon a don Michele e don Nadir

Ha salutato non senza commozione la comunità di Fossalon. Monsignor Michele Centomo, rimasto amministratore parrocchiale di san Marco in questi ultimi mesi dopo essere diventato parroco di Romans d’Isonzo, Fratta e Versa, ha concluso domenica 16 ottobre con la messa della mattina il proprio percorso iniziato il 22 ottobre 2016. Allora, dopo l’ingresso in parrocchia a Grado, era diventato parroco di entrambe le realtà con l’aiuto di don Nadir Pigato, presente anche lui domenica scorsa al saluto e di cui proprio in questi giorni è stata annunciata la nomina a cappellano dell’ospedale di Monfalcone.Una celebrazione semplice, una messa domenicale come tutte le altre con il “fuori programma” del saluto dei consigli pastorale e degli affari economici. Una comunità che ha ringraziato i propri pastori e che si accinge, ora, ad accogliere monsignor Mauro Belletti a nuovo amministratore parrocchiale. Monsignor Belletti, come comunicato sabato sera ai consigli proprio dall’arcivescovo, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, che ha presieduto la liturgia prefestiva, diventerà anche vicario parrocchiale a Grado. Tornando alla liturgia di commiato, monsignor Centomo ha ricordato come “prima di lasciare Fossalon sento in cuore la gioia di rivolgere a ciascuno di voi un grazie davvero grande, un grazie a tutti, dai più piccoli ai più grandi. Un grazie speciale va a don Nadir che con il suo tratto deciso, mi ha accompagnato nei miei primi passi qui con Voi e poi abbiamo condiviso un tratto di percorso sacerdotale a servizio di Fossalon”. Il sacerdote ha, poi, voluto ringraziare “per la passione e per le cose belle che in questi anni abbiamo condiviso insieme e per il cammino che abbiamo compiuto dentro l’avventura del Vangelo e della medesima Chiesa, seppur provata dalla pandemia. Nel cuore sento anche l’urgenza di rivolgere una parola di scuse per fragilità umana o per non avere trovato la soluzione migliore ai problemi che tutti insieme abbiamo comunque cercato di affrontare, grazie all’impegno e alla generosa collaborazione di ciascuno”.Don Michele si è soffermato sui “volti, voci, braccia, persone che hanno dato tanto a Fossalon e che per la loro discrezione hanno lavorato nel silenzio per il bene della Comunità”, volendo fare una menzione speciale per Marisa Baldo che, nel corso di lunghi anni, ha seguito con immutata dedizione il compianto parroco don Edoardo Gasperini fino al termine dei propri giorni ma anche i sacerdoti che lo hanno succeduto. “Ci siamo già detti tante cose in occasione della Dedicazione della Chiesa e dell’altare: in quel pomeriggio di giugno, Solennità di Pentecoste, la carissima Paola, ha voluto dare voce alle vostre voci, in particolare sottolineando che non ci sono parrocchie di serie A o B, ma tutte sono importanti, piccole o grandi, perché valgono le persone, non le strutture o la storia o chissà quali privilegi”, ha sottolineato monsignor Centomo, contento di “avere portato a compimento la promessa fatta al mio arrivo: la sistemazione della Chiesa con il suo assetto liturgico, che non ha cancellato il precedente, ma valorizzato il suo contesto. Ora ve la affido, ben sapendo che io e don Nadir saremo con Voi. Mentre non mi mancherà occasione di salutare ciascuno, fin d’ora invito tutti a rivolgere la propria attenzione al nuovo amministratore parrocchiale, monsignor Mauro Belletti, che inizierà la Sua presenza con voi, fin da subito. Insieme alla preghiera per lui, a lui vanno il mio e l’augurio di tutti i parrocchiani per un buon lavoro, sereno e proficuo impegno, nell’unica vigna del Signore”, così ancora monsignor Centomo. A nome della Comunità il saluto è stato porto da Paola Sain: “Siamo grati – ha ricordato – per il prezioso servizio esercitato a nostro favore, sempre grati per la disponibilità, la presenza e la considerazione, la fiducia e per gli insegnamenti che con semplicità ci hanno fatto crescere e che in questo momento di passaggio ci permettono di sentirci pronti ad accogliere don Mauro”.”Il tuo passaggio – sono ancora le parole di Sain – alla guida di questa comunità lascia segni ben visibili: sono i segni che rimarranno ben visibili agli occhi ma ancora più forti nei nostri cuori”. Nel congedarsi don Michele ha voluto consegnare i fiori, ricevuti in omaggio dalla comunità, alla Madonna, “che mi ha sempre accompagnato nel mio ministero sacerdotale”.