Il corale “bentornati” a don Marco e don Gigi

Nella solennità di Cristo Re dell’Universo, sono stati accolti nella chiesa arcipretale di San Lorenzo a Ronchi dei Legionari, i due nuovi sacerdoti collaboratori al servizio dell’unità pastorale di San Lorenzo e Santo Stefano. Si tratta di don Luigi Fontanot, già parroco di Fiumicello e di don Marco Zaina, già parroco di Vermegliano fino al 2009 e collaboratore dell’equipe sacerdotale dell’unità pastorale Monfalconese fino all’ottobre scorso. Don Gigi e don Marco aiuteranno il parroco monsignor Ignazio Sudoso nella gestione e nella cura della vita comunitaria ronchese. Alla celebrazione erano presenti le associazioni parrocchiali e le autorità cittadine fra cui il sindaco Mauro Benvenuto e l’assessore Martinelli. Non è mancato il comandante dei carabinieri Mario Egidi. La celebrazione è stata sostenuta col canto del coro interparrocchiale. Don Zaina ha ringraziato i presenti per l’accoglienza nel suo “ritorno” in città dove collaborerà al fianco delle realtà giovanili e della catechesi. Don Fontanot ha ricordato le sue origini di Vermegliano, il suo battesimo a San Lorenzo e l’educazione alla fede e alla preghiera ricevute da bambino. Un cammino nuovo è dunque iniziato. Lo hanno sottolineato anche i componenti dei consiglio pastorali e degli affari economici che hanno salutato i due sacerdoti con un discorso che è stato letto prima della benedizione finale. “La parrocchia ha ancora un futuro – hanno sottolineato i consiglieri a nome di tutta la comunità – perché può salvarsi solo in ragione del suo legame che ha con la vita quotidiana della società e dei credenti insieme. Veniamo da due anni non facili caratterizzati dalla perdita di don Renzo, da una crisi economica e sanitaria che lasciano il segno in ognuno di noi”. E ancora recita il testo: “In questo tempo, con l’arrivo di don Ignazio, abbiamo realizzato che ci sono molte cose da fare. C’è qualcosa da cambiare, da ’snellire’ o da affidare a nuovi scenari che il tempo di oggi ci consiglia. Proviamoci: senza buttare via tutto, perché il passato e la storia hanno un peso significativo nella costruzione della comunità del domani. Non si tratta solo di ’fare i compiti per casa’, di cambiare nomi alle cose o di ’sostituirle’ con altre allocuzioni incomprensibili come spesso vanno di moda, ma di poter lavorare con voi in spirito di collaborazione ed ascolto, attraverso i vostri consigli e la vostra esperienza umana e sacerdotale. Anche noi laici faremo la nostra parte. Ci sosterremo vicendevolmente perché da soli non si va da nessuna parte. Ci auguriamo – cari don Gigi, Marco e Ignazio – che con la vostra presenza tra noi, avvertiate la necessità di far convivere nella vostra persona la grandezza della propria vocazione con la fragilità della vostra umanità”. A don Gigi e don Marco sono stati donati dei quadri prodotti da Federico Leban e Franco Girardi. Le opere riproducono le chiese parrocchiali e il patrono San Lorenzo. Al termine della concelebrazione eucaristica, la festa si è spostata sul sagrato della chiesa dove i presenti si sono riuniti per un momento conviviale.