I santi Canziani: un amore donato davvero senza fine

È una grazia quella del martirio e nella Croce di Cristo trova il suo significato! Questo è il messaggio che la croce lignea, svettante sulle reliquie di Canzio, Canziano e Canzianilla, ha voluto comunicare con forza a tutti i fedeli della chiesa di San Canzian d’Isonzo che martedì 30 maggio si sono preparati a vivere l’Eucarestia facendo memoria dei loro Santi Patroni.”Se si diventa nemici della Croce, si diventa cristiani mondani e ci si ricorda dei martiri solo in alcuni momenti della storia. La loro è una testimonianza  di fede piena nel Signore, vissuta coerentemente, senza togliere ciò che dà fastidio o senza vendersi al miglior offerente”, ha sostenuto  don Alessandro Biasin all’inizio della sua omelia. I tre giovani martiri  aquileiesi e tutti i martiri  del mondo sono vivi più che mai, più presenti oggi che in passato, pronti a scandalizzarci con la forza del loro amore donato senza riserve. “Se loro  non hanno potuto tacere dopo ciò che hanno visto ed ascoltato”, continua don Alessandro, “con la loro intercessione anche noi possiamo rigenerarci nella fede, dono di Dio a tutti i popoli”. Concludendo la sua meditazione, il parroco si è soffermato sul grande momento di grazia che la Chiesa vive nel centenario delle apparizioni della Madonna a Fatima e in particolare sul terzo segreto che Suor Lucia ha potuto diffondere riguardo la preziosità del sangue dei martiri, necessario ad irrigare e a rigenerare la vita della Chiesa e a tutti coloro che si avvicinano a Dio. Alla fine della messa, un momento di convivialità ha concluso i festeggiamenti lasciando nel cuore una grande riconoscenza ma anche un nuovo senso di responsabilità per il dono che il Signore elargisce ogni giorno alla parrocchia martiriale di S. Canzian d’Isonzo. La diffusione del culto dei Santi Canziani risale al IV e V secolo ed è testimoniato dal ritrovamento dei resti di una basilica paleocristiana eretta sopra una memoria a loro dedicata e divenuta meta di numerosi pellegrinaggi già a quei tempi. Nel corso della storia i loro resti andarono persi poi negli anni ’60, grazie alle indicazioni della Passio, furono ritrovati e studiati. Questo momento fu particolarmente importante perché dette ai Canziani dignità storica e alla Chiesa le uniche reliquie certe di martiri aquileiesi. I fratelli Canziani erano tre giovani che giunsero nelle nostre terre da Roma assieme al loro maestro Proto per sfuggire alla feroce persecuzione che Diocleziano aveva messo in atto contro i cristiani. I giovani martiri, sostenuti dallo Spirito Santo, compresero gradualmente che non era più necessario salvare la propria vita ma trovarla perdendola per Cristo, per amore. Proprio a causa del loro fermo rifiuto di rinnegare loro fede, nel 304  furono uccisi per rinascere nel Signore per l’eternità. Oggi sono  presenti nella chiesa di San Canzian e in tutte le Chiese del mondo assieme ai numerosissimi cristiani perseguitati, come loro, per la fede.