I campanari bisiachi per la Madonna della Salute

I gruppi “sei di [NN] se…” sono un ottimo metodo per ritrovarsi tra persone della stessa comunità, condividendo storie, informazioni, foto storiche e ricordi utilizzando i Social Network. Chi, il 21 novembre scorso, avesse aperto il social network più utilizzato, si sarebbe imbattuto in un “post” singolare, scritto sul gruppo “Sei di Monfalcone se…”: una signora aveva pubblicato una foto di campane a festa con il commento “che belle le campane del domo che le sona in continuasion, grazie ai scanpanotadori bisiachi!”.Leggere una tal cosa, nel mezzo della suonata per la patrona del paese, è stato davvero gratificante, sia per il cospicuo numero di persone che poi si sono aggiunte al coro di voci positive, sia perché dopo tanti anni di silenzio non si era ancora totalmente consapevoli della reazione che ci sarebbe stata. La “scampanottata” per la Madonna della Salute ha avuto quindi un riscontro positivo ed è stata ben ascoltata da molti monfalconesi, primi fra tutti due giovanissimi “neo-campanari” che, accompagnati, hanno potuto veder esaudito il loro “sogno nel cassetto”, cioè salire sul campanile e provare una scampanottata come la tradizione goriziana richiede. Ma presenti sulla torre non erano solo i campanari Bisiachi, “capitanati” stavolta dal campanaro titolare di Monfalcone Dimitri Candoni, ma esponenti delle squadre di Gradisca, Grado e Meduno di Pordenone. Un esperimento riuscito grazie anche all’entusiasmo del parroco don Ostroman e alla collaborazione dell’instancabile sagrestano Giacomo Zanolla (“Mimmo”), che verrà riproposto per l’altro patrono Sant’Ambrogio il 7 dicembre.