I 150 anni della “Verdi”

Suonare e cantare insieme: è la storia e la passione di uomini e donne -a nome di una intera comunità- che vivono i colori e la storia della Società filarmonica Giuseppe Verdi e ne trasmettono lo spirito alle generazioni future. Ecco il modo scelto dalla G.Verdi di Ronchi per celebrare i centocinquanta anni della Società e per vivere la loro passione e amore per la musica ed il canto. Un sentimento e un modo di essere di una intera comunità, Ronchi.Lo si poteva cogliere sabato sera -nell’accogliente chiesa santuario della Marcelliana- nel corso della serata celebrativa del felice anniversario e nel momento comune della esecuzione della Messa di Mozart. Un tutt’uno di forza e potenza, di voci e di cuori a rappresentare un prestigioso  traguardo raggiunto e, soprattutto, a documentare una storia che continua. Come ha affermato il presidente Davide Cusinato: “la musica è la nostra attività fondamentale e fondante, nella convinzione che proprio attraverso la musica si possano sviluppare valori etici e morali importanti come l’impegno, la solidarietà, l’amicizia, il rispetto e la condivisione”.Il concerto -realizzato in collaborazione con il Fogolar furlan e l’Ambina di Monfalcone – che aveva come tematica “La gioia pasquale in musica” è culminato con con l’esecuzione della “Spatzenmesse” di Mozart, in esibizione congiunta di banda diretta dalla maestra Fulvia Antoniali, dal coro misto diretto dalla maestra Francesca Moretti e Elisabetta Jarc (contralto), la stessa Moretti (soprano) Salvatore Moretti (tenore), Giancarlo Tuzzi (basso) e l’organista Dimitri Candoni.Una bella serata di musica come era avvenuto qualche settimana prima  all’auditorium comunale di Ronchi per una serata di grande musica e di storia e di ricordi.  “Obiettivo dell’associazione, con le sezioni del coro misto, la banda e la scuola di musica e i tanti appuntamenti che vengono proposti ogni anno, secondo il giovane presidente ” è l’esempio di come il volontariato possa fare la differenza in una comunità, come quella ronchese che da anni ci regala affetto e vicinanza, sostegno e amicizia”. E, tutto questo da tre volte cinquanta anni.

La storiaRiassumere centocinquanta anni di storia! -e che storia – non è facile. Lo facciamo ricordando gli inizi: “Società Filarmonica” che nasce così, ufficialmente, il 22 Agosto 1869. Alla carica di Presidente viene eletto il maestro della Scuola Elementare del paese, Innocenzo Tarlao.Dalla banda della Filarmonica nascerà la banda Falconer e, una tezra filiazione, che celebreranno 1912 l’elevazione dei Ronchi a Borgata: nasce l’inno “Ronchi borgata di sole” che contraddistingue la comunità ronchese anche oggi. Dopo la grande guerra, in un contesto di distruzione e morte, c’è una rinascita per la la Filarmonica che, comunque, viene rifonda data nel 1947 con il presidente Blasig; a lui seguiranno Candido Miniussi, nel ’52 viene eletto Michele Ceschia, dal 1955 al 1974 Giovanni Augelli e dal 1975 al 1994 Marino Boscarol. Quindi nel 1995 Andrea Carinato e, nel 2001, a segnare una tappa storica viene eletta Presidente Cristina Visintini la prima Presidente donna nella storia della Filarmonica, seguita nel 2007 da Federica Franceschin, mentre dal 2009 al 2011 torna Carinato e dal 2013 subentra David Cusimano, attuale presidente.Un’altra vicenda significativa riguarda la storia dei direttori del coro e della banda a partire dalla fine degli anni quaranta dell’alòtro secolo: il Coro (misto, maschile e femminile ancora misto) affidato a Dino Salvador che, nel 1946, subito lo impone fra i Cori della Regione. Si susseguono nel tempo i maestri Alfredo Conelli, Aldo Policardi, Eliseo Claudi, Giuseppe Calligaris, Orlando Dipiazza e Giorgio Kirschner che nel 1959 porta il coro a traguardi di valore internazionale: nel 1963 al Concorso Internazionale “Guido d’Arezzo” è proprio il Coro ronchese a portare  l’Italia nella classifica per Nazioni, al secondo posto su dodici Nazioni partecipanti. Direttori della sezione maschile furono anche (in ordine cronologico) Claudio Bilucaglia, Dino Spanghero, Gabriele Pisani, Ivan Mignozzi, Narciso Miniussi, Francesco Valentinsig, Franco Ciut, Giancarlo Bini. Insieme con loro hanno operato le insegnanti donne, che costituiscono una parte  importante della storia musicale della Verdi sia con la loro capacità  direttiva, sia con la loro sensibilità: (in ordine cronologico) Sonia Magris Sirsen, Gianna Visintin e Iris Caruana che 1972 crea la sezione “Voci Bianche” con cui partecipa al “Concorso  Nazionale Guido Monaco” nel 1980 a Prato, in Toscana ottenendo un ottimo piazzamento. Dopo di lei c’è l’impegno di Maria Teresa Tomatis, Nicoletta Sgorbissa, Teresa Caliari. Ma ci sono anche Marta Furlan, Elisabetta Taverna, Elisa Ulian che si troveranno a  dirigere entrambi i Cori, e ancora Franca Zanolla, Diana Mian e Francesca Moretti, attuale direttrice del coro misto. Invece, a partire dagli anni ’50 varie traversie spengono lentamente l’attività della banda. Un debole lumicino che l’impegno di Michele Ceschia riaccende negli anni ’70 , con l’apporto del sindaco di Ronchi, Umberto Blasutti e Giorgio Tesolin, Renato Burigato e Amerigo Visintini per la Pro Loco.Ben 157 ragazzi partecipano ai corsi di musica ad indirizzo bandistico seguiti dagli insegnanti Pio Novati, Giuseppe Cerlenco, Oliviero Scarpa, Arrigo Mininel, Luigi Bello, Danilo Bussani, Paolo Orietti, Giorgio Marcozzi, Mario Mininel, Valerio Angelini, Sergio Visintin e la “nuova” banda viene affidata al maestro Pino Vatta. Era il 26 dicembre 1976. A Pino Vatta succede nel 1987 Giovanni Tomatis. Nel 1990 la direzione passa ad Enrico Visintin e nel 2008 al maestro Fulvio Dose. Dal 2013 il maestro Alessandro Vigolo, che lascia nel 2018 e il suo posto viene preso dall’attuale maestra Fulvia Antoniali. Ultima nata è la sezione dei giovanissimi e giovani susicanti che rappresenteranno la generazione dopo i centocinquanata anni di vita della Socvietà Filarmonica “Giuseppe Verdi”. Il 2019 è un anno di celebrazioni ma anche un nuovo anno di vita per la società, la banda ed il coro. Grazie e augurissimi.