“Essere testimoni nel servizio e nella comunione”

Don Michele Stevanato è stato chiamato dal vescovo Carlo al servizio pastorale nei prossimi mesi nella comunità di Fogliano – Redipuglia e Polazzo. Dopo 32 anni in Africa vissuti come missionario “Fidei donum” a Bouakè in Costa d’Avorio, don Michele è tornato recentemente in Italia ed è stato destinato a questo nuovo incarico che lo vedrà affiancare nel servizio alla parrocchia don Renzo Boscarol, nominato amministratore parrocchiale dopo la prematura scomparsa di don Dulio Nardin.Accolto con due momenti di festa, domenica 19, il presbitero goriziano ha concelebrato la messa domenicale in parrocchiale alle 10 e a Redipuglia alle 11.15. Don Michele ha accolto i fedeli al loro ingresso in chiesa scambiando qualche parola con loro e ha potuto incontrare dopo diverso tempo molti amici di Ronchi, Fogliano e Udine che insieme a lui hanno condiviso l’esperienza missionaria in Africa. Don Boscarol nella sua omelia ha parlato della vita che necessita di continuità anche nei momenti di difficoltà come quello appena passato dopo la dipartita di don Nardin. “È necessario saper cogliere la vita attraverso la gratuità che sta al centro della nostra esistenza. Essere testimoni nel servizio e nella comunione” così il celebrante. Sicuramente l’esperienza di don Michele sarà esemplare per affrontare problemi e difficoltà. La famiglia e la vita comunitaria unita sono i due temi a cuore di don Stevanato che cercherà di vivere questo tempo assieme a tutti non senza una sana fatica. “Faremo lo sforzo di vivere assieme questa fatica con Cristo dimostrando di recuperare una fede fatta di fratellanza e fondamenta solide. L’importante sarà puntare sui giovani che necessitano di credere in un dovere unico: aderire all’amore. Sia allora questo il tempo utile per recuperare quei diritti e doveri ispirati all’amore, alla gratuità e alla non violenza per saper vivere con spirito comunitario e con la ricchezza del perdono” ancora le parole di don Renzo. La messa è stata animata dal coro giovanile e dai catechisti. Al termine è stato benedetto il pane simbolo concreto della vita quotidiana e poi don Michele è stato festeggiato con un momento conviviale in ricreatorio.