Chiamati come comunità a fare discernimento

È un cammino di Quaresima importante quello che stiamo compiendo quest’anno: grazie a  questo Coronavirus stiamo imparando, inventando, riscoprendo tante cose. Certamente ci  fa paura, ci disorienta, rende difficile raggiungere quello che fino a ieri era a portata di mano, ma non ci ferma né ci rende ciechi e sordi. Il sacrificio, l’abnegazione al lavoro e la gratuità si manifestano in modo sorprendente così come la professionalità e la competenza delle persone che in questo momento stanno cercando le soluzioni migliori per farci superare, tutti assieme, questo momento. Una grande crisi che contiene i germi di grandi opportunità!  Per la comunità cristiana, anche per quella di San Canzian d’Isonzo, è un momento di grande verifica, di ricerca interiore ma anche di discernimento comunitario. È grande la sofferenza spirituale per non partecipare all’Eucaristia quotidiana e soprattutto domenicale così come l’amore verso il nostro prossimo che soffre, consapevoli, forse più di prima, che siamo Chiesa se condividiamo concretamente le gioie e le sofferenze della comunità e delle istituzioni. Cerchiamo di rispondere alle necessità delle persone che si trovano in difficoltà attraverso i passaparola o la disponibilità offerta da Caritas e dal centro di ascolto. Usiamo il Web e siamo comunità orante assieme al parroco, don Francesco Maria Fragiacomo, con il quale stiamo condividendo ogni giorno la bellezza della Parola portatrice di salvezza e di pace, in comunione di preghiera anche con coloro che non dispongono degli strumenti tecnologici, oggi così preziosi. Stiamo lentamente comprendendo che è possibile adorare Dio anche a casa, magari assieme alla nostra famiglia e che Dio ci ascolta anche nel silenzio della nostra camera perché Lui vive in noi, come ha ricordato domenica scorsa nella sua omelia, mons. Centomo, in diretta streamig da Grado.

(foto d’archivio)