“Che doni tu per migliorare la salute di questa città?”

Presenti tanti fedeli e le autorità cittadine, è stata solennemente celebrata nel duomo di Monfalcone la festa della Madonna della Salute patrona della città dei cantieri. Il rito in S. Ambrogio e la seguente processione mariana sono stati presieduti dal Vicario generale dell’Arcidiocesi mons. Armando Zorzin.”Oggi questa festa – ha sottolineato mons. Zorzin all’omelia – ci interroga se ci impegniamo nell’attuare e difendere il sommo bene della salute, che viene definita già dall’Organizzazione mondiale della sanità già nel 1946 come “benessere fisico, psichico, sociale, l’armonia tra le diverse componenti l’intero nostro essere uomini e donne della nostra epoca”.”Sul piano fisico  – ha proseguito – grazie alle conquiste della scienza, godiamo di tante prevenzioni e di innumerevoli cure, facilmente alla portata di tutti. Siamo invece carenti, a mio avviso, di serenità interiore, poiché affascinati dalle proposte commerciali sempre in salita, rischiamo di sentirci inadeguati se non sconfitti, tanto da cadere in ansie e depressioni, vittime dell’eccessivo consumismo di ogni genere e di modelli, che non ammettono decadenza.Sul piano sociale, pur con carenze o crisi di lavoro, specialmente per i giovani, si vive, se ci confrontiamo con altre parti della nazione e del globo.Il vero male, sempre a mio modesto avviso, è che spesso tutti consciamente o inconsciamente, ci lasciamo avvolgere dalle spire del consumismo, dall’usa e getta, spesso anche riducendo tutto al mi piace e non mi piace, pollice su e pollice giù,  dimenticando che consumare significa mettere dentro, mancante di futuro e spesso insoddisfacente. Questo stile portato all’eccesso ci stritola e ci riduce alla corsa senza sosta espressa dal ricorrente “non ho tempo”, dimenticando che il tempo è a servizio dell’uomo e la nostra persona ha bisogno di momenti di sedimentazione del vivere.Urge ridimensionare il verbo “consumare ovvero mettere dentro” con l’altro verbo “generare ovvero mettere fuori”, creare persone e situazioni nuove, sempre apportatrici di speranza, d’impegno realizzante”.”Generare a livello fisico – ha osservato ancora il celebrante – significa non aver paura dei bambini: sono loro che anticipano comunque il nostro futuro, tolgono la muffa alle nostre abitudini, fanno rifiorire la comunità, il loro vivace e garrulo vociare assicura allegria.Generare sul piano psichico richiede una rivalutazione del mondo affettivo e sentimentale, la riscoperta della potente energia della cordialità,  del rompere il guscio egoistico per riscoprire il noi della famiglia, luogo dell’eccellenza della gratuità, delle amicizie robuste e solidali.Generare a livello sociale equivale ad invertire la marcia dall’io solitario al noi altri, favorendo ed aderendo ogni orma di aggregazione sociale, culturale, sportiva, di benemerito volontariato, dove prevale la legge della gratuità, perché credo e coopero al bene della Città offro volentieri il mio contributo costruttivo, meglio se in collaborazione intergenerazionali”.”Raccogliersi assieme nella preghiera alla Madonna della Salute – ha concluso mons. Zorzin – è l’occasione per ripensare e riprogettare il nostro modo di vivere da credenti cristiani ed onesti cittadini, per far emergere sulla cronaca cittadina il bene ed il meglio di Monfalcone, che è molto superiore alle varie carenze, e poter far garrire sulla rocca cittadina la bandiera della cronaca bianca, della collaborazione, della critica costruttiva, dell’attenzione alle varie forme di sofferenza per possibilmente alleggerirle, o almeno far sentire vicinanza e condivisione.Il nostro camminare assieme per questa amata Monfalcone richiede l’ascolto della voce di Maria che ci invita a rispondere alla domanda: “Che doni tu per migliorare la salute di questa città?”Ci aiuti l’amicizia di Dio, sull’esempio di Maria dire il nostro personale e responsabile “eccomi””