Appuntamento con il perdono

La comunità dell’ Unità Pastorale San Lorenzo – Santo Stefano di Ronchi dei Legionari ha risposto con interesse all’invito di ritrovarsi nel pomeriggio di sabato 18 marzo nella chiesa di San Lorenzo per assistere ad un evento scenico dal titolo che parrebbe semplice – e lo è – ma è pure intrigante: “Pasqua 2023… Appuntamento con il perdono”. Il sottotitolo ne sintetizza il contenuto, ricorrendo all’esortazione di San Paolo nella Lettera ai Colossesi: “Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi”. Un tema che si colloca opportunamente nel periodo di Quaresima, questo “tempo forte” di preparazione e perciò favorevole ad un cammino di conversione, anzi di “tempo del rinnovamento interiore”, come lo ha definito Papa Francesco. L’opera, strutturata in un atto e cinque scene, è stata scritta, sceneggiata e diretta da Claudio Gardenal. Autore poliedrico, ha fondato e gestisce la Compagnia Teatrale “Oggi, domani e sempre” cui è affidato anche questo allestimento. Lo introduce don Marco Zaina, che vi ricopre il ruolo di lettore e di Io narrante, descrivendolo come una rappresentazione che, sulla traccia delle Scritture, si sofferma sui passi dell’Antico e Nuovo Testamento in cui si dice della misericordia di Dio. Diverse le modalità espressive utilizzate in questa produzione, che è capace di unire alle suggestioni vocali, musicali e canore trasmesse dagli interpreti anche le emozioni suscitate dal rapporto dialogante dei colori nel quadro della pittrice Sandra Zeugna, “Dialogo”appunto, che fa da sfondo al testo della locandina dello spettacolo. E’ ridotto all’essenziale l’apparato scenico, dove bastano quattro leggii e relativi microfoni ben distanziati nel presbiterio per creare lo spazio recitativo in cui si alternano gli artisti dilettanti, rappresentati nel ruolo delle voci narranti da: Marina Dri, Teresa Pavona, Maria Pasqua Case, Sonia Orto, Alfonso Aversa e da  Raffaella Linzi, cantante recitante che esegue con voce limpida e dolce le composizioni per canto scritte da Claudio Gardenal e musicate da Gabriele Saro. Gli interpreti accompagnano gli ascoltatori (prima scena) a”scoprire insieme la bellezza e la dimensione di novità del perdono” osservando che (seconda scena) “chi perdona è una persona che non si rassegna, che si rifiuta di sottostare alla sterilità delle ripicche, delle offese e restituzioni, perché sospetta che sotto certe maschere di sicurezza possano scorrere lacrime nascoste. “Sospetta sempre il meglio che in ogni cuore c’è”. Allora (terza scena) “chi è capace di perdonare inventa situazioni nuove, immagina come creare rapporti diversi, perché riconosce anche nell’aggressore, in chi ha sbagliato, la profondità di un cuore che può aprirsi: “Bisogno ho di te e tu di me”. (quarta scena) Chi perdona è un costruttore, sceglie di abbandonare il mondo vecchio delle rivincite e dell’odio.La riconciliazione nasce dal perdono, dove vince chi adotta la strategia della mitezza e respira aria di libertà, come ci ha mostrato Gesù (quinta scena). Accade allora che il perdono, più che saldare il conto con il passato, ne apre uno con il futuro.E la speranza, che celebra la vita, è l’unico seme che non fallisce neppure nell’arido deserto. Se ne siamo consapevoli, sappiamo anche che è affidato alle cure del nostro amore.