Ai Trevisan il “san Giuseppe”

La tradizione si ripete. Il 19 marzo scorso, a Ronchi dei Legionari, nella sala dedicata a monsignor Mario Virgulin, è stato assegnato l’atteso “premio San Giuseppe artigiano” , promosso dal circolo Acli beato Giuseppe Toniolo. La cerimonia ha avuto luogo dopo la celebrazione della s. Messa delle 18.30 nella quale sono state ricordate la terza domenica di Quaresima e la figura del Santo. Il riconoscimento ha premiato la passione, il sacrificio e le capacità di tanti esponenti di questo settore. Siamo giunti alla trentaseiesima edizione. Per l’anno 2022 il premio è andato alla famiglia Trevisan, storica famiglia ronchese, conosciuta, in questo caso, con il sopranome di “pea” per i molti cognomi Trevisan che già nel 1800 esistevano in paese. La targa, realizzata dal pittore Gianni Segatto, è stata consegnata a Fabrizio, Michela e Bruna. Il bis nonno di Fabrizio e Michela, si chiamava Sebastiano, era nato a Ronchi dei Legionari nel 1870 e ha avuto tre figli: Giuseppe detto Cesare, Riccardo e Giusto. I tre fratelli, negli anni 30, esordirono a Vermegliano con le Officine Artigianali Metallurgiche. Nel 1938 aprirono in via Roma la rivendita di biciclette e di armeria per i cacciatori che compravano lì le cartucce con la polvere da sparo prodotte in maniera artigianale dalla famiglia. Nel 1940 Giuseppe e Riccardo costruirono l’attuale edificio in via Volontari della Libertà, sede, tutt’ora, del negozio di “Termoidraulica Trevisan”, che, negli anni 50, venne premiata come prima ditta che vendeva le Lambrette marchiare “Innocenti”.Nel 1958 la svolta: Giuseppe, assieme ai figli, iniziò la produzione delle cucine economiche e dei primi “spargher”. Nel 1975 il figlio Livio, con la moglie Bruna Di Chiara, hanno garantito un’ ampia offerta commerciale con la vendita di elettrodomestici e la realizzazione di impianti a gas. Nel 1998 l’azienda cambia nuovamente e prende il nome di “Termoidraulica Trevisan” gestita dai figli Fabrizio e Michela con l’instancabile apporto della mamma Bruna.Si tratta quindi di una famiglia che da 90 anni lavora e produce a Ronchi dei Legionari, con competenza e professionalità a favore della comunità. Erano presenti alla cerimonia, accanto al presidente del circolo Acli, Franco Miniussi, il parroco mons. Ignazio Sudoso, il vicesindaco, Paola Conte con il consigliere comunale, Renato Chittaro, il presidente di Confartigianato Gorizia, Ariano Medeot, la la responsabile provinciale dello sviluppo associativo delle Acli, Silvia Paoletti.