A proposito di panchine

Le panchine, come segno e come simbolo, dopo un tempo di abbandono anche forzato, e di non-senso, rinascono. Non mancano i motivi per iniziative meritorie nel Mndamento. A Ronchi – ma poi l’esportazione è andata con favore intenso e partecipato in altri centri nazionali e internazionali – grazie alla intuizione e l’impegno meritorio del gruppo “Leali della notizia”. Prima è diventato un premio giornalistico che si aggiunge ad altri ma con una caratterizzazione che tocca il centro della comunicazione: prima di tutto essere una buona notizia nel senso di vera e utile per tutti e, poi, per andare fortemente controcorrente in un panorama di fotocopie e di omologazioni. La panchina davanti al municipio di Ronchi e l’ultima alla sosta delle corriere sono diventate un simbolo che ha nuove richiesta di gemellaggio e di diffusione. Fra l’altro, potrebbe essere un modo nuovo per sostenere la benemerita educazione ed azione a favore dell’Europa dei popoli, l’allargamento di questa presenza nelle consorelle gemellate di Wagna e di Metlika.   Un modo per innovare e mettere al centro dell’essere comunità unite di gente impegnata a guardare insieme l’unità nella diversità, appunto il problema della comunicazione -e, quindi, anche i mezzi della stampa e dei  social- come  ideale di futuro e di democrazia.Il convenire attorno a queste iniziative di tante personalità, poi, ha consentito di sprovincializzare ogni dibattito cogliendo le dimensioni universali di tematiche così universali e umane.La scorsa settimana è stata posta una nuova panchina nel rione di Panzano, a fianco del monumento che  ricorda a tutti il dramma dell’amianto, cioè della malattia e del lavoro, della sofferenza e dei legami parentali ed amicali, del senso della vita. L’iniziativa è della amministrazione comunale di Monfalcone che si è fatta carico di collocare non un elemento di arredo stradale ma un luogo per sostare e per riflettere, per cogliere  una gamma di provocazioni. Amianto vuol dire un progresso che deve guardare sempre al  bene della salute, alla solidarietà con chi ha pagato con la vita e  con quanti sono nella condizione di orfani e vedove, di amicizie e fraternità ferite ma non recise.Ben venga la panchina simbolo e segno; ma tornino le panchine che sono state tolte o asportate. Tutti hanno diritto di una panchina. La benedizione che ha accompagnato quella di Panzano non poteva che fare riferimento ad una nuova e saggia decisione.