Una giostra che abbatte la disabilità motoria

Gorizia diventa apripista, a livello regionale, del gioco inclusivo. Da pochi giorni infatti è stata inaugurata ai Giardini Pubblici un’area, tra via Cadorna e via Dante, con due giostre completamente prive di barriere architettoniche, adatte quindi ad accogliere anche bambini con disabilità motoria.Le due giostrine – un “Carosello” e un “Villaggio Multiactivity” – sono caratterizzate, oltre dall’essere completamente accessibili dalle carrozzine, da pavimenti antitrauma e da alcuni pannelli ludico – sensoriali.Il progetto – che si inserisce all’interno di “Giocando s’impara”, progetto promosso da Unione italiana Lotta alla Distrofia muscolare – è stato reso possibile grazie alla bella collaborazione tra il Comune di Gorizia, che ha partecipato all’intervento con 21.000 euro, l’Unione italiana Lotta alla Distrofia muscolare – sezione di Gorizia e Torrefazione Goriziana Caffè che, grazie alla solidarietà e ad una speciale raccolta fondi, hanno partecipato all’iniziativa con altri 6.000 euro.All’inaugurazione, oltre a numerosissimi bambini trepidanti per poter provare i nuovi giochi, hanno preso parte il prefetto Massimo Marchesiello, il sindaco Ziberna accompagnato dalla Giunta comunale praticamente al completo, il presidente nazionale e quello locale della Uildm, Marco Rasconi e Alessandra Ferletti, Gabriele Grudina della Consulta dei disabili e molti rappresentanti di varie associazioni locali. A benedire le strutture, don Stefano Goina.Quello che rende speciali le due giostre, è il fatto di accogliere contemporaneamente bambini disabili e bambini normodotati, perché l’inclusione parte proprio da questo; come ha suggerito don Goina al momento dell’inaugurazione, “inclusione vuol dire essere tutti assieme e divertirsi con i nostri amici che magari sono meno fortunati, ma che sono uguali a noi”.L’inclusione comprende non solo l’abbattimento delle barriere architettoniche, ma anche di quelle culturali e sociali e, coinvolgendo in particolar modo i più piccoli, si può fare in modo che tali barriere nemmeno sorgano ma, proprio grazie a giochi ed attività come questa, diventino parte del loro vissuto quotidiano.