Una “Scuola genitori”… “Mano nella mano”

Le comunità cristiane della città di Gorizia sono sempre state attente al delicato compito educativo che spetta prima di tutto ai genitori, e negli ultimi anni hanno cercato di offrire dei percorsi di formazione e di condivisione tra genitori. Quest’anno le diverse iniziative, che in passato si sono tenute nelle varie parrocchie, sono state messe in rete, e viene proposta una “Scuola genitori” a livello cittadino. All’iniziativa è stato dato il titolo “Mano nella mano” che richiama il compito dei genitori di condurre per mano i propri figli nella vita, ma anche l’intento della proposta di offrire un accompagnamento ai genitori nel loro ruolo educativo. Verranno proposti tre cicli di tre incontri ciascuno, destinati ai genitori con figli nelle diverse fasce di età. Il primo ciclo comincia venerdì 15 novembre (il 22 e il 29 novembre gli incontri successivi di questo ciclo) e si rivolge ai genitori dei bambini e ragazzi che vanno dagli 8 ai 14 anni. Tutti gli appuntamenti si svolgono il venerdì alle 20.30 e trovano sede presso il convento dei Cappuccini di piazza S. Francesco (ingresso a destra della chiesa) a Gorizia. I cicli successivi saranno destinati ai genitori dei bambini di età tra 0 e 7 anni nei venerdì 10, 17, 24 gennaio 2020, e ai genitori degli adolescenti tra 14 e 20 anni nei venerdì 7, 14, 21 febbraio 2020.Le stesse tematiche saranno oggetto di confronto tra i gruppi di genitori di diverse età. Le serate prevedono un approfondimento della tematica affrontata con un approccio narrativo, a cui segue un tempo di confronto e condivisione tra genitori, guidati da alcune domande. Sarà l’occasione per riflettere su chi è il padre, chi è la madre e chi è il figlio in un sistema familiare. L’incontro proposto dal Centro Aiuto alla Vita di Gorizia con lo psicologo Ezio Aceti venerdì 8 novembre alle 18.00 sul tema “La bellezza di educare” sarà un po’ come il preludio alla scuola genitori. In ogni epoca della storia essere genitori è un compito difficile, ma i rapidi cambiamenti dei nostri giorni non permettono più ai genitori di essere ingenui e di basarsi semplicemente sull’istinto e sul buon senso. Interrogarsi sul proprio ruolo educativo è il dono più grande che si può fare alle giovani generazioni.