Un vivace Natale anche nella Casa circondariale

Siamo un gruppo di persone: uomini, donne e religiosi/e, che da molti anni ci dedichiamo a portare un poco di luce nel carcere maschile di Gorizia.È prima di tutto una presenza fisica, cioè cittadini e cittadine “liberi” condividono un poco della propria umanità e un pezzo della propria domenica a chi è ristretto tra le sbarre di un Istituto di detenzione (volgarmente carcere).Basta salutarsi, guardarsi negli occhi per conoscersi; si parla, ma specialmente si lascia parlare, perché ogni ospite ha un mondo enorme dentro di sé, al di là del reato commesso. Ogni domenica amano rivederci ed essere chiamati per nome, così aggiungono spesso un pezzo della loro storia.Il buon rapporto costruito prelude al gesto che stiamo per fare insieme: partecipare alla s. Messa. Noi ufficialmente siamo presenti per animare la Liturgia domenicale e  lo facciamo con impegno, ma quest’anno in occasione del S. Natale abbiamo pensato di portare loro anche una ventata di gioia: confermare loro che li pensiamo e sono un poco con noi, fuori.E’ stato costruito un Orologio della Preghiera; in cui ogni operatore ha deciso di donare un’ora di preghiera d’intercessione secondo le intenzioni di ogni ospite.Sì è qualcosa di ben diverso dai soliti doni natalizi: dolci, bottiglie, panettoni e regalini di vario genere.Un piccolo regalo spirituale, che verrà presentato a tutti loro dall’arcivescovo nella s. Messa del Natale di quest’anno.A questa iniziativa si sono uniti anche i bambini e ragazzi che frequentano il Catechismo nelle parrocchie vicine del Duomo e di S. Rocco, costruendo con bella vicace semplicità l’albero degli Auguri, cioè fatto con cartone bianco e tanti segnini di augurio: stelline, biglietti, orsetti ecc. che parlano del cuore e dell’ amicizia dei piccoli: tutto natalizio!