Stretta collaborazione fra Arcidiocesi e Comune per Go2025

La straordinaria storia religiosa del Goriziano avrà un ruolo importante nel programma di iniziative per “Go!2025”.Lo ha confermato il sindaco, Rodolfo Ziberna, all’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli, durante l’incontro avvenuto questa mattina, nella sede dell’Arcidiocesi, presenti anche il direttore di Voce Isontina, Mauro Ungaro, l’assessore alla cultura, Fabrizio Oreti e la portavoce del sindaco Patrizia Artico.Il colloquio, durato oltre un’ora, ha affrontato diversi temi, legati prevalentemente alle prospettive della Capitale europea della cultura, ma non poteva mancare un riferimento a quanto sta accadendo in Ucraina.A questo proposito il sindaco ha chiesto e ottenuto l’appoggio dell’arcivescovo alla lettera che i primi cittadini di Gorizia e Nova Gorica intendono inviare, nei prossimi giorni, agli ambasciatori di Russia e Ucraina per ospitare, in questo territorio, i negoziati di pace. “Siamo in un luogo che, più di 70 anni fa, a causa della guerra, è stato al centro di grandi tragedie- ha ricordato Ziberna- con la nascita di un confine che tagliò in due una città e lasciò sul campo sofferenze, rancori e odio. Sentimenti che, grazie al lavoro di entrambe le comunità, hanno ceduto il posto, non senza lasciare cicatrici, al rispetto reciproco e alla consapevolezza di voler evitare alle future generazioni le atrocità della guerra e le sue conseguenze e insegnare loro un futuro migliore di pace e progresso. Per questo le città sono diventate un simbolo in Europa e hanno vinto il titolo di Capitale della cultura. Se per noi è stato possibile riuscire a compiere questo “miracolo” – questo l’appello del sindaco-, credo possa esserlo anche per chi oggi sta “dialogando” attraverso le armi. Noi, come Capitale europea della cultura 2025, mettiamo a disposizione la nostra storia, i nostri spazi, e tutto ciò che può essere utile perché in questo “dialogo” tornino protagoniste le parole e tacciano le armi”.Ziberna e Redaelli si sono quindi ampiamente confrontati sulle prospettive di “Go!2025”. “Ci troviamo di fronte a un’opportunità senza precedenti- ha convenuto monsignor Redaelli – e l’auspicio è che si possa ripetere quanto accaduto a Milano con l’Expo prendendo consapevolezza che dall’evento potrà realmente nascere una nuova città del futuro con investimenti mirati da realizzarsi anche negli anni successivi. Nella capitale lombarda non sono state realizzate tutte le opere entro l’anno dell’Expo ma è stata data la spinta per un rinnovamento anche culturale, oltre che urbanistico ed economico, che trova slancio ancora oggi”.L’arcivescovo ha ribadito l’importanza che l’elemento religioso non rimanga estraneo ai programmi ed alle realizzazioni di “GO!2025” ribadendo, inoltre, che le due città hanno l’opportunità davvero unica di non essere considerate solo “Capitali europee della cultura” ma di proporsi come “Capitali della cultura europea”: una indicazione che sottolineerebbe in questo modo il ruolo di riferimento che da secoli tutto il nostro territorio ha rappresentato e rappresenta per il Continente. In tale ottica diviene fondamentale il coinvolgimento nel prossimo appuntamento delle istituzioni dell’Unione a Bruxelles e Strasburgo (magari attraverso l’individuazione di Gorizia quale sede di Ufficio europeo) ma anche la valorizzazione della presenza universitaria nei due Paesi attraverso percorsi di studio particolarmente legati a questa vocazione europea.Monsignor Redaelli ha, quindi, ricordato il rapporto di collaborazione esistente fra le Chiese di Gorizia e Koper e fra il decanato cittadino e quello della vicina Nova Gorica: una collaborazione sviluppatasi nel corso dei decenni attraverso molteplici iniziative e che anche recentemente ha portato i vescovi delle due Chiese a pregare insieme a Montesanto per la pace in Ucraina ed i sacerdoti delle due città ad incontrarsi per una giornata di confronto proprio nella prospettiva del 2025.Parole ampiamente condivise dal sindaco che gli ha parlato degli innumerevoli investimenti di carattere straordinario che si stanno riversando sulla città, non solo pubblici ma anche privati.“Siamo di fronte ormai a quotidiane richieste da parte di imprenditori di poter investire su attività e palazzi cittadini- ha sottolineato- e stiamo lavorando proprio per inserire ogni intervento in una visione armonica e unitaria del territorio ma anche per poter gettare vere fondamenta per la città del futuro. Per ciò che concerne l’Europa, al di la delle oggettive difficoltà create dal Covid 19, abbiamo rapporti continuativi con le istituzioni”.Un capitolo particolare è stato riservato alle iniziative di carattere religioso, anche in senso lato come la mostra sul tesoro dell’Arcidiocesi. Si è parlato di diversi percorsi turistici, fra cui quello che porta alla Castagnevizza o dell’auspicato “Itinerario degli Arcangeli” in Slovenia ma anche di un “Percorso della carità” transfrontaliero e di iniziative recuperate dalla storia come la Via Crucis sul colle del castello. L’arcivescovo ha sottolineato come l’exseminario teologico andrà sempre più assumendo il ruolo di polo culturale per Gorizia ed il suo territorio non solo ospitando l’archivio e la biblioteca diocesani, oltre al settimanale Voce Isontina ed altri enti di studio e ricerca storici, auspicando per quest’ultima la possibilità di una sempre maggiore collaborazione con analoghe istituzioni cittadine.Fra le iniziative proposte dal vescovo che il sindaco e l’assessore hanno accolto con entusiasmo la possibilità di realizzare, sul territorio, nel 2025, convegni di organismi della Chiesa italiana.Altro tema affrontato, quello della realizzazione – già prospettata in passato – di parcheggi su terreni di proprietà dell’Arcidiocesi che potrebbero essere aperti alla città. Un progetto che sarà discusso anche, anche sotto l’aspetto tecnico, in un prossimo futuro.In conclusione il vescovo e il sindaco, esprimendo soddisfazione per gli esiti dell’incontro, hanno manifestato una forte volontà di collaborazione per far si che “Go!2025” “possa essere davvero la chiave della rinascita di questo straordinario territorio”.