Rigenerazione urbana per il Parco Basaglia

Un Parco urbano, ma anche un centro di aggregazione sociale e culturale transfrontaliera. Anche in vista del 2025, quando Gorizia e Nova Gorica saranno chiamate a rivestire il ruolo di Capitale europea della cultura. È ciò che diventerà il Parco Basaglia di Gorizia, dopo l’opera di rigenerazione urbana in chiave storico/culturale a cui sarà sottoposto, come previsto da un protocollo d’intesa siglato nei giorni scorsi da Regione, ERPAC FVG, Comune di Gorizia e ASUGI.Per le sue caratteristiche naturali, architettoniche e storiche, ma anche per la sua collocazione in prossimità del confine, il Parco Basaglia rappresenta una preziosa opportunità di unione tra Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba, i tre Comuni che fanno parte del GECT.Il sito in questione è piuttosto complesso, sia per come è strutturato sia perché identificato da sempre come cittadella sanitaria, senza contare che per anni ha sofferto di una gestione non unitaria, ma ora ci sono una volontà e una progettualità comuni da parte dei soggetti firmatari del citato protocollo d’intesa. Un accordo che ha già prodotto un “Master Plan”, fondato sulla necessità di organizzare, caratterizzare e rifunzionalizzare i sedici ettari di spazi aperti dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale e di dare uno strumento utile alla gestione dell’intero complessoASUGI ha messo a disposizione di ERPAC la palazzina direzionale all’ingresso del Parco e un immobile denominato “punto di ristoro”, che in passato fu usato per il ricovero di pazienti con malattie infettive, poi come sede di una tipografia, infine come officina delle manutenzioni. Per quanto riguarda la prima, se ne sta ancora valutando la destinazione d’uso, anche se l’ipotesi più probabile sembra essere la creazione di un centro documentale rivolto alla valorizzazione e fruizione del patrimonio scientifico correlato all’esperienza basagliana.Il secondo immobile invece diventerà un esercizio pubblico, ma non solo: l’intenzione è farlo diventare un centro di aggregazione sociale e culturale; un po’ caffè e trattoria, un po’ salotto, laboratorio creativo, spazio per la socialità e il gioco. I lavori cominceranno entro l’anno.Considerata l’esigenza di avere un luogo dove proporre grandi eventi temporanei, concerti, spettacoli ma anche mercati e fiere, si sta progettando la creazione di un “grande prato verde”, infrastrutturato ma libero e da reinventare in ogni occasione, come previsto nella candidatura per le celebrazioni di “2025 Nova Gorica/Gorizia Capitale europea della cultura”. La superficie raccorderà il locale con la palestra e i campi da gioco a nord, strutture già usate ma che sicuramente avranno giovamento da questo nuovo assetto. A sud si sta pensando a uno spazio per attività più raccolte e piccoli eventi.Il recupero e la sistemazione di un primo lotto del Parco saranno ancora di competenza di ERPAC che, grazie a un finanziamento di un milione e mezzo di euro da parte della Regione, interverrà con la messa in sicurezza, cura e valorizzazione delle architetture vegetali storiche e l’inserimento di nuovi esemplari, che valorizzeranno e rispetteranno la stagionalità, oggi poco presente nel Parco. Interventi che interesseranno sia le aree verdi all’ingresso dell’ex nosocomio sia il Parco storico centrale.Si procederà con una pulizia della vegetazione spontanea, dando respiro alle specie più antiche e creando un tappeto di fioriture. Ci sarà inoltre un ripristino della salita della “Motta”, belvedere posto in corrispondenza del check point di confine, esterno al giardino.Per quanto riguarda il Parco storico che caratterizza l’area centrale di tutto il complesso e oggi composto soprattutto da specie sempreverdi tipicamente usate all’epoca della sua realizzazione (1933), il progetto di ERPAC prevede l’eliminazione della vegetazione spontanea e delle specie deperite o pericolose dal punto di vista della staticità, quindi l’inserimento di fioriture nei parterre laterali, molto più soleggiati. Si realizzeranno anche alcune aree con una pavimentazione circolare in legno e alcune sedute, creando così una sorta di “isole di dialogo”.Verrà ricostruito, laddove possibile, il tracciato originario del giardino del 1933, anche se non ci sarà una riproposizione dei vialetti in ghiaia originari, che renderebbero difficoltoso il passaggio a persone disabili, ma si disporranno dei percorsi in calcestruzzo drenante, portati a una larghezza che garantirà il passaggio di carrozzine e dei mezzi di manutenzione.Una volta concluso il recupero di tutte le aree verdi, ASUGI ne prenderà in gestione la manutenzione. Il Comune di Gorizia realizzerà invece, a sua cura e spese, un parcheggio pubblico e le opere necessarie alla razionalizzazione del piazzale Franco Basaglia ed effettuerà uno studio di fattibilità per la realizzazione della viabilità di raccordo del compendio con via Terza Armata.Si sta inoltre pensando alla realizzazione di una pista ciclabile, che diventerebbe la naturale continuazione della direttrice realizzata sul sedime della linea ferroviaria, nel territorio sloveno, e avrebbe la possibilità di connettere la parte sud – est del nucleo urbano di Gorizia alla dorsale ciclabile transfrontaliera.