Orti condivisi: bilancio di un anno di produzione agricola

Oltre alla raccolta dei prodotti della terra, nati nell’”Orto di Giuseppe”, che ha permesso il raggiungimento dell’autosufficienza alimentare per patate, zucche e zucchine, cetrioli, melanzane, fagiolini, agli, cipolle, peperoncini, rucola, con una buona produzione anche di cicoria, bieta, piselli, fagioli, ceci, cavolo nero di Toscana, cardi, insalata, non sono mancati i momenti formativi ed informativi. Il progetto ha infatti preso parte al Festival Vegetariano di Gorizia dello scorso luglio con il convegno “Orticoltura naturale in un’ottica di cambiamento sociale ed economico”, momento di approfondimento con Francesco Portelli del GRASS (Gorizia Riscopre l’Agricoltura Sociale e Solidale), Roberta Cumin per OrtiGo – il gruppo degli ortolani coinvolti nel progetto -, Sonia Kucler di Legambiente Gorizia e Luciana Boschin di Italia Nostra, con la moderazione di Alfredo Altobelli dell’Università di Trieste. I membri di OrtiGo, con il comitato GRASS, hanno partecipato anche a Gusti di Frontiera con un banchetto informativo per i cittadini interessati all’orticoltura e un mercatino solidale per raccogliere fondi destinati all’orto.A livello formativo sono stati organizzati tre seminari, denominati “Terralab”, in collaborazione con l’associazione “la Boa” e la Facoltà di Architettura dell’Università di Trieste, per l’apprendimento delle tecniche di costruzione in bioedilizia, che prevedono l’utilizzo di paglia, terra cruda, legno, calce e acqua. Questi tre seminari hanno concesso di ristrutturare l’ex pollaio, situato presso l’Orto, per adibirlo a semenzaio, deposito attrezzi, deposito sementi e prodotti orticoli. Le attività messe in atto all’interno degli “Orti condivisi, di sussistenza e solidali” sono state rese possibili anche grazie al contributo di 3.500 euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia per il progetto “la Rete del Verde”, che unisce le parrocchie di San Pio X, dei Santi Vito e Modesto e il Centro San Luigi nella realizzazione del “giardino commestibile” presso la parrocchia di San Pio X, del frutteto presso la Parrocchia di Piazzutta e l’“Orto di Giuseppe” al San Luigi.Tra i prossimi passi che OrtiGO compirà, domenica 30 novembre alle 15 è fissato al Centro San Luigi un incontro di presentazione aperto a tutti gli interessati, per spiegare nel dettaglio in cosa consiste il progetto; in primavera è poi prevista la ripartenza a pieno regime dell’orto, con le prime semine in coltura protetta a partire da febbraio.