Oltre ogni confine

Dal nove all’undici dicembre scorso si è tenuto a Gorizia e zone limitrofe un evento per ragazzi organizzato dall’AGESCI, Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani. Si è trattato di un EPPPI (Evento di Progressione Personale a Partecipazione Individuale), una tipologia di evento organizzata dal livello regionale dei capi dell’associazione e dedicata ai ragazzi scout dai 16 ai 22 anni di tutta Italia che, camminando sul territorio e interagendo con alcuni testimoni, possono così riflettere su alcune tematiche importanti e attuali.Data la particolarità del nostro territorio, l’evento è stato interamente basato sul tema dei confini e sulla loro storia.Hanno partecipato all’evento 13 ragazzi dell’AGESCI (rover e scolte) provenienti dalla nostra regione, dal Veneto e dalla Sardegna; per la prima volta in regione, l’evento è stato anche aperto ad altre associazioni scout nazionali e hanno partecipato due ragazzi dell’AMIS (AMici delle Iniziative Scout) di Trieste e una ragazza della SZSO (Slovenska Zamejska Skavtska Organizacija, Organizzazione degli scout sloveni in Italia) di Gorizia; tra i capi e accompagnatori che hanno fatto strada e condiviso le proprie “storie di confine” con i ragazzi c’era anche l’Arcivescovo di Gorizia Carlo Roberto Maria Redaelli che ha anche curato la parte spirituale dell’evento.

Il camminoIl tutto ha avuto inizio sotto la pioggia in piazza Transalpina/trg Evrope da dove, dopo esserci presentati, abbiamo camminato verso alcuni punti significativi per la storia del territorio e del confine come Kostanjevica/ Castagnavizza, Rafut/ Pristava, piazza Vittoria e via Rastello.Per pranzo siamo stati ospitati nei locali del Pastor Angelicus e abbiamo ascoltato con interesse la testimonianza di Julian sulla storia e sulle attività della comunità slovena in Italia.Abbiamo quindi raggiunto Miren/Merna dove, dopo aver visitato il cimitero che fu tagliato dal confine, ci siamo sistemati e abbiamo cenato presso la Mladinski Dom di Mirenski Grad. Prima di dormire abbiamo ascoltato la toccante testimonianza di Xenia, i cui parenti furono costretti a lasciare la loro casa trovatasi dalla sera alla mattina nella “terra di nessuno” tra i confini italiano e jugoslavo.

Sui sentieri della Grande GuerraLa giornata di sabato è stata dedicata alla Prima Guerra Mondiale: dopo aver visitato le cannoniere del Brestovec e il monte San Michele ci siamo fermati presso il museo della Grande Guerra dove abbiamo incontrato (senza averlo previsto) Gabriel, guida preparatissima che ci ha raccontato la storia di quei campi di battaglia.Siamo quindi scesi verso Poggio Terza Armata e abbiamo raggiunto l’oratorio Coassini a Gradisca, dove ci siamo sistemati e abbiamo cenato, dopo aver animato la messa al Duomo.Dopo cena siamo stati raggiunti da Adalberto della Caritas diocesana che ci ha raccontato la storia recente dell’accoglienza in questo territorio di confine.

Una realtà multiculturaleLa domenica, ultimo giorno, abbiamo accolto la testimonianza di alcuni giovani del Collegio del Mondo Unito di Duino che ci hanno raccontato di una realtà multiculturale e senza confini in cui due giovani provenienti da due paesi in guerra tra loro possono studiare assieme e diventare amici.Un’ultima passeggiata sotto alla pioggia e abbiamo raggiunto la stazione dei treni di Sagrado, meta finale dell’evento, da dove tutti hanno potuto tornare facilmente a casa dopo essersi salutati.

Lo spirito della condivisioneCome capi siamo davvero contenti di essere riusciti a condividere lo spirito della nostra realtà con ragazzi di altre parti d’Italia; da parte loro, i ragazzi hanno espresso meraviglia e curiosità per le vicende storiche e le particolarità anche piccole che caratterizzano il nostro territorio.Desideriamo ringraziare chiunque si sia messo in gioco portando la propria testimonianza o preparando i pranzi e le cene per l’evento e l’Arcivescovo Redaelli che ha stupito i ragazzi camminando con loro e condividendo con loro il cammino sotto la pioggia costante.