Nasce a Gorizia il “Distretto della Solidarietà”

La Provincia di Gorizia ha recentemente ridistribuito gli spazi all’interno e attorno all’edificio: una parte ospiterà le attività proposte dalla Cooperativa Sociale Trieste – Integrazione a marchio Anffass, che attiverà corsi formativi per ragazzi con disabilità psichiche, che daranno loro la possibilità di specializzarsi nel campo del verde, della cucina, della grafica, della fotografia. Non molto lontano, negli spazi dell’ex Ospedale Psichiatrico – che attualmente ospita anche il deposito dell’Emporio della Solidarietà di Gorizia – ha trovato nuova sede il Gruppo di Acquisto Solidale “Il Ponte”, attivo dal 2008 e che attualmente conta circa 40 famiglie membri. Il GAS promuove uno stile di spesa consapevole, a “chilometri 0” e per lo più biologico ed organizza momenti di approfondimento legati ai temi della sostenibilità.Uno dei progetti più rilevanti sarà quello proposto dall’associazione “Grass – Gorizia riscopre l’agricoltura sociale e solidale”, vincitrice di un bando quinquennale proposto negli scorsi mesi dall’ente provinciale e che metteva a disposizione la superficie antistante l’edificio ex “Pacassi”. Come illustrato da Francesco Portelli, presidente dell’associazione goriziana nata nel 2014, “il nostro obiettivo è riqualificare il ruolo socioeconomico dell’agricoltura nel territorio isontino, utilizzando questo terreno in collaborazione con lo IAL di Gorizia, con i nostri soci e con tutti i soggetti che avranno voglia di coltivare o di proporre percorsi formativi di stampo agricolo”.Un vero e proprio terreno-scuola quindi, che avrà a disposizione una superficie totale di circa 1.000 metri e che verrà divisa in tre sezioni, ognuna dedicata ad una specifica attività. “Il primo settore – ha raccontato Portelli – diventerà un punto di aggregazione; verrà qui installata una casetta in legno dove poter realizzare piccoli incontri, anche tecnici, e una rastrelliera per bici a disposizione di tutti gli utenti che ci raggiungeranno prediligendo questo mezzo. Subito dopo verrà allestito uno spazio con arredi mobili per tenere delle lezioni all’aperto: saranno posti dei tavoli, panche e delle coperture temporanee, per permettere di radunarsi anche durante la giornata e di proteggersi e tenere momenti formativi al riparo dal sole. Terza parte infine, che conta circa 350 metri quadrati, sarà riservata ad una vera e propria area agricola, con l’orto utilizzato per l’esercitazione pratica dei corsi formativi che organizzeremo appunto in collaborazione con lo IAL di Gorizia. Per questo progetto abbiamo anche richiesto un finanziamento alla Fondazione Carigo unitamente allo stesso IAL e all’Associazione di Promozione Sociale “Tutti Insieme” di Gorizia”.Già si pensa a come poter utilizzare i frutti che questa terra, portata a nuova luce, darà: “il nostro scopo non è vendere – ha sottolineato – ma sperimentare e insegnare, motivo per cui i prodotti che qui nasceranno, probabilmente finiranno nelle buone mani di qualche ente caritatevole.