Le “teste” di Messerschmidt tornano ad essere esposte a Palazzo Coronini Cronberg

Dopo più di quattro anni di assenza dalle esposizioni, le “Teste di carattere” dello scultore Franz Xavier Messerschmidt ritornano oggi ad essere fruibili dal pubblico dei visitatori di Palazzo Coronini Cronberg.In un’installazione completamente nuova e interamente pensata per far risaltare al meglio le caratteristiche delle due sculture in metallo, le “Teste di carattere” goriziane – chiamate dal conte Guglielmo lo “Starnuto” e l’”Uomo che guarda il sole” – diventano così parte integrante della mostra permanente del Palazzo e, senza dubbio, tra le opere più preziose della Collezione Coronini Cronberg.L’eccentrico scultore tedesco immaginò una serie di cento busti ispirati ad altrettante smorfie: Messerschmidt – che riproduceva le storture del volto guardandosi allo specchio – ne realizzò soltanto 69 e di appena 38 di queste si conoscono con certezza le sorti. Di dodici inoltre si sono perse completamente le tracce. Quelle arrivate a noi sono oggi esposte in musei di rilevanza mondiale, come il Louvre di Parigi, il Victoria e Albert Museum di Londra, il Paul Getty di Los Angeles, il Belvedere di Vienna, la Liebieghaus Skulpturensammlung di Francoforte. In Italia ce ne sono soltanto due esposte al pubblico, proprio quelle conservate al Palazzo Coronini Cronberg.Negli ultimi anni l’interesse nei confronti di Franz Xavier Messerschmidt è stato oggetto di una crescita esponenziale, testimoniata anche dalle numerose esposizioni monografiche che gli sono state dedicate nell’ultimo decennio: nel 2002 a Vienna, nel 2006 a Francoforte, di nuovo a Vienna nel 2008; a New York nel 2010, al Louvre di Parigi nel 2011; a Los Angeles nel 2012. Questo interesse, incentrato principalmente su quelle che sono state chiamate “teste di carattere”, ovvero la serie di busti che presenta una straordinaria varietà di smorfie ed espressioni facciali che costituiscono la parte più importante e originale della sua produzione, è cresciuto progressivamente a partire dalla fine dell’Ottocento, quando le opere di Messerschmidt – dopo essere state lungo considerate più una bizzarria e una curiosità – hanno cominciato ad essere oggetto di innumerevoli studi e tentativi di interpretazione. Queste opere che ancora oggi colpiscono, incuriosiscono e affascinano con la loro modernità e la loro forza espressiva costituiscono ancora un mistero. Accanto allo “Starnuto” e all’”Uomo che guarda il sole”, l’esposizione goriziana presenta anche una terza opera, un medaglione in metallo – sempre di Messerschmidt -, ispirato alla medaglistica antica, in pieno stile Neoclassico, che si differenzia dagli altri dello stesso scultore prodotti in alabastro.Il nuovo allestimento – reso possibile grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio e di Friuladria Credit Agricole – presenta delle caratteristiche molto innovative nel panorama culturale cittadino: grazie alla collaborazione con la Sezione goriziana di “Italia Nostra”, la mostra è stata inserita all’interno del progetto “Gorizia conTatto”, che propone percorsi appositi per non/ipo vedenti. “Il progetto partirà ufficialmente a gennaio – ha illustrato la dottoressa Malni Pascoletti – questo è in qualche modo il “prototipo” su cui lavoreremo”. L’installazione per non/ipo vedenti propone la riproduzione in 3D a grandezza naturale delle due “Teste di carattere”, per l’esplorazione tattile delle stesse. Partendo dalla Fondazione Coronini sarà quindi creato un itinerario che coinvolgerà la Sinagoga, Palazzo Attems Petzenstein, il Castello, il Museo della Guerra, il Museo della Moda e la Chiesa di Sant’Ignazio. Il progetto si avvale della collaborazione dell’Unione Italiana Ciechi, dell’Istituto Regionale Rittmeyer e dell’Università di Trieste.