La testimonianza di Renato Vizzari

Una storia umana e sportiva esemplare, per Gorizia e per la SDA Audax Sanrocchese una giornata importante della sua storia e del suo futuro.Si può sintetizzare così l’autentica festa, ma con tanta emozione, che si è svolta sabato scorso al Pastor Angelicus, nel 25° della scomparsa del cav. Rosario Vizzari, protagonista della società per oltre 25 anni di impegno personale e familiare a servizio dei giovani e del calcio goriziano in particolare.Sono venuti davvero in tantissimi a ricordare ma anche a tratteggiare il futuro della società che ormai è stabilmente ancorata allo stadio di via Baiamonti che, dopo la sua ristrutturazione attesa da anni, verrà intitolato proprio al cav. Vizzari come richiesta dalla società e con l’impegno assunto dal Sindaco Romoli nel suo saluto iniziale.A fare gli onori di casa il neo presidente Massimiliano Candutti (cresciuto nella stessa Audax ed approdato nell’Udinese in serie A al tempo di Zico), che ha salutato cordialmente i rappresentanti del Montebello di Trieste con i quali, come ha riconosciuto l’on. Brandolin (presente per conto del CONI FVG), è stato tempestivamente e concordemente affrontato e risolto il “caso” segnalato sulla stampa e colto forse con eccessivo clamore dall’opinione pubblica.”Avessero usato criteri analoghi ai nostri tempi le partite sarebbero durate mezz’ora”, ha detto confidenzialmente don Sergio Ambrosi, il “goleador del Paradiso” come intitolava negli anni ’70 la Gazzetta dello Sport ed efficacemente evocato da Roberto Collini, giornalista sportivo coordinatore dell’incontro.Mons. Ruggero Dipiazza, alla guida con Vizzari e Chiussi negli anni di fondazione e sviluppo della Società e della sua affermazione nel settore dilettantistico regionale, ha confermato il valore essenziale dello sport nell’educazione dei giovani a “fare squadra” rispettando regole, diritti e doveri, aiutando molto anche nel processo di integrazione dei tanti bambini e ragazzi delle famiglie straniere. La novità dello “jus soli” sportivo descritto dall’on. Brandolin nel suo intervento, è occasione preziosa soprattutto per le società sportive che sono presenti sui territori confinari.Ben 60 su 170 stranieri sono iscritti nelle file attuale dell’Audax,  a conferma di una realtà cittadina di grande rilievo in quest’opera di formazione e concreta solidarietà sociale, come annotato nei loro saluti dall’assessore provinciale Vesna Tomsic e dal consigliere regionale FIGC Vincenzo Cisilin.Particolarmente toccanti gli interventi di don Sergio Ambrosi e di Renato Vizzari, uno dei figli, quando hanno fatto riferimento alla figura anche della moglie del cav. Rosario, signora Tersilla, quotidianamente e fedelmente al fianco del marito a servizio, anche nel lavaggio delle mute, senza tener conto di feste e vacanze; Renato stesso ha fatto cenno alla Onlus che porta il nome del papà e che da vent’anni ha raccolto ed inviato fondi alla missione in Burkina Faso dove l’amico don Michele Stevanato (a cavallo degli anni Sessanta giovane marocchino immigrato e subito “oratoriano”) ha fatto costruire cinque edifici scolastici ed “ovviamente” formato la società sportiva Audax che partecipa al campionato di quella regione africana.Un forte apprezzamento anche dal consigliere regionale Diego Moretti, arrivato al termine dell’incontro in rappresentanza della Presidenza del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia che ha patrocinato il convegno.Un rinfresco finale ha consentito agli oltre cento partecipanti di riconoscersi anche a distanza di 40 anni, facendo anche una splendida festa tra gli atleti dei “primi calci” (nati 2009) e quelli con la data di nascita dal 1934 in su: davvero una bella storia goriziana che continua.