Integrazione reale nel contesto dei valori europei

L’arcivescovo di Gorizia mons. Carlo Roberto Maria Redaelli ha fatto visita alla comunità dei minori stranieri non accompagnati dell’Istituto salesiano “San Luigi” di Gorizia lo scorso mercoledì 29 giugno. All’incontro hanno preso parte anche il direttore della Caritas diocesana don Paolo Zuttion, il Vicario episcopale per la carità don Franco Gismano, oltre all’Ispettore dei salesiani del Triveneto don Roberto Dal Molin e al direttore de La Viarte don Vincenzo Salerno. La visita è stata pensata al fine di poter ulteriormente potenziare la conoscenza e la stima reciproca tra l’arcidiocesi di Gorizia e il mondo salesiano che gestisce la comunità dei minori stranieri del San Luigi, in vista soprattutto di una collaborazione reciproca ancora più fattiva. Mons. Redaelli e la delegazione della diocesi hanno potuto incontrare i ragazzi ospiti e gli educatori del San Luigi. Gli educatori hanno esplicitato a mons. Redaelli l’intenzionalità che anima tutta l’azione educativa: quella di offrire ai ragazzi non solo vitto, alloggio, vestiari, assistenza sanitaria e legale ma soprattutto un ambiente relazionale e comunitario capace di stimolare e favorire il progresso educativo dei minori e la loro integrazione reale nel contesto della cultura, dei valori e dello stile di vita italiano ed europeo. Mons. Redaelli ha potuto anche parlare con i ragazzi e ascoltare le loro esigenze. I ragazzi normalmente fuggono da condizioni di estrema povertà e rischio per la loro vita. Sono presenti mediamente una trentina di minori provenienti dal Bangladesh, dal Pakistan, dall’Afghanistan, dal Kosovo, dalla Tunisia e dalla Somalia. Il vescovo ha poi fatto visita alla struttura, in particolare ai laboratori, e ha concluso la visita con un momento conviviale e di preghiera con gli altri sacerdoti presenti, con gli operatori e con alcuni ragazzi. Il sistema educativo della comunità prevede l’educazione mediante sia un sistema di regole che i minori sono chiamanti a rispettare sia le relazioni educative con gli operatori. Il sistema messo in campo ha inoltre un’impronta meritocratica: i ragazzi che più si impegnano nel rispetto delle regole e nella partecipazione alle attività proposte acquisiscono ulteriori opportunità formative. I ragazzi sono sostenuti dal dialogo frequente con gli educatori.Il progetto educativo della comunità prevede percorsi di alfabetizzazione e di didattica della lingua e della cultura italiana, laboratori di formazione alle competenze agricole base e affini. Inoltre da ormai alcuni mesi i ragazzi più meritevoli vengono iscritti ai corsi di alfabetizzazione del C.P.I.A. di Gorizia, ai corsi di educazione civica e di orientamento al lavoro organizzati dall’Enfap di Gorizia e dal CFP “Bearzi” di Udine e sostenuti da finanziamenti europei. Ai ragazzi viene inoltre garantito il supporto legale grazie alla collaborazione con il CIR di Gorizia. Più recente è la collaborazione con l’associazione teatrale Fierascena. Va rimarcata altresì la buona collaborazione tra la comunità, le autorità locali e le forze dell’ordine. La comunità dei minori stranieri non accompagnati negli ultimi mesi ha potenziato il rapporto con la realtà locale. Un gruppo di giovani della pastorale giovanile cittadina – grazie all’iniziativa di don Nicola Ban, delegato regionale della pastorale giovanile – ha partecipato a due incontri di formazione all’interno della struttura del San Luigi consentendo momenti di confronto e di divertimento tra ragazzi goriziani e minori stranieri. Il San Luigi inoltre è stato coinvolto in un percorso di formazione al volontariato rivolto a minori stranieri all’interno del progetto “Prove tecniche di volontariato”, organizzato dal MOvI per il terzo anno consecutivo all’interno dell’istituto “Slataper” di Gorizia, istituto molto sensibile ai temi del sociale. Quest’anno in un primo incontro alcuni educatori del San Luigi hanno incontrato e spiegato il loro lavoro educativo agli studenti coinvolti e in un secondo tempo una classe è venuta al San luigi per conoscere direttamente alcuni dei minori e ascoltare le loro storie. Non si dimentichi poi che regolarmente a cadenza bisettimanale un sacerdote diocesano, don Giuseppe Baldas, si reca al San luigi per celebrare l’Eucaristia per gli educatori che lo desiderano.  La Diocesi di Gorizia e il San Luigi si stanno muovendo con ulteriori passi per favorire la collaborazione tra l’istituto e la comunità ecclesiale e laica locale. Si intende offrire la possibilità di svolgere azioni di volontariato all’interno della struttura sia a giovani che a meno giovani, sia a gruppi che a singoli. Infine il San Luigi sta verificando la possibilità per i minori di poter svolgere opere di volontariato nelle realtà locali disponibili.