Enrico Riziero Galvaligi, vittima degli anni di piombo

Due giornate da ricordare per la città di Gorizia e l’Arma dei Carabinieri, quelle del 5 e 6 ottobre scorsi, per due grandi eventi che hanno stretto la città attorno agli uomini in divisa che qui lavorano. È stata intitolata infatti la sede del comando provinciale al generale di brigata Enrico Riziero Galvaligi, uno dei trentaquattro caduti dell’arma durante gli anni di piombo. La caserma aveva già assunto questo nome un anno fa, il 18 ottobre 2016, tuttavia l’intitolazione ufficiale con lo scoprimento della targa è avvenuta dopo un anno. Galvaligi, nato in provincia di Varese nel 1920, è stato assassinato il 31 dicembre 1980 a Roma da alcuni brigatisti rossi, mentre ricopriva il delicato ufficio del Coordinamento dei Servizi di Sicurezza degli Istituti di Prevenzione e Pena, in un periodo in cui si riacutizzò la violenza da parte di gruppi eversivi verso il sistema carcerario. Quasi quarant’anni prima, nel 1943, da giovane Tenente si guadagnò una medaglia d’argento al valor militare a Locavizza Media di Chiapovano, oggi in Slovenia, durante una azione di rastrellamento contro ribelli armati, quando subì un’imboscata e da solo si spinse a difendere i propri uomini contro i ribelli. La giornata dell’inaugurazione è stata anticipata da un grande concerto offerto alla cittadinanza presso il teatro Verdi giovedì 5 ottobre, organizzato dall’Arma con il contributo della Fondazione Ca.Ri.Go. e della camera di commercio. Ad esibirsi, apprezzatissima, è stata la fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze, diretta dal Maestro Maresciallo Maggiore Ennio Robbio. I componenti, in grande uniforme storica con la caratteristica “lucerna” sulla testa, hanno eseguito marce militari ma anche arrangiamenti di brani di Modugno, Morricone, un medley di canzoni napoletane ed uno dedicato al Blues, concludendo con “Il canto degli italiani” che ha unito ad una sola voce tutti i partecipanti.  La fanfara nata nel 1920 svolge prevalentemente cerimonie militari, ma a seguito delle accresciute professionalità e dei successi riscossi è regolarmente impiegata per fronteggiare le innumerevoli richieste di esibizioni su tutto il territorio nazionale e talvolta all’estero. Venerdì 6 ottobre è avvenuta la solenne cerimonia di intitolazione nel giardino del comando provinciale, con un reparto d’onore formato da tutti i comandanti di stazione della provincia, schierato di fronte alle massime autorità provinciali ed al comandante dell’arma Generale di Corpo d’Armata Tullio del Sette, per la quarta volta nel goriziano in pochi mesi. A scoprire la targa assieme al comandante,il figlio del generale caduto, Paolo Galvaligi, colonnello della Benemerita, comandante del IV reggimento carabinieri a cavallo, che ha ricordato commosso la figura e la perdita del padre. Pochi, oggi, ricordano il generale Enrico Riziero Galvaligi, ucciso nel 1980 dalle Brigate Rosse, ha dichiarato il sindaco Rodolfo Ziberna, per questo assume un grande valore l’intitolazione odierna della caserma del comando provinciale dei carabinieri di Gorizia a questo servitore dello Stato, distintosi sempre per il suo grande amore verso le istituzioni, amore che gli è costato la vita. Sono queste le persone che non bisogna dimenticare. La grande struttura di Corso Verdi, antica sede della Scuola Magistrale, è il palazzo vertice dell’arma territoriale della provincia. Ospita infatti gli uffici del comandante provinciale, che dipende direttamente dal comando Legione di Udine e che coordina le tre compagnie di Gorizia, Monfalcone e Gradisca, la centrale operativa, il reparto operativo, la compagnia di Gorizia con il Nucleo Operativo Radiomobile (deputato al controllo sul territorio e al pronto intervento) e la Stazione Carabinieri Gorizia Principale.