È più bello insieme

È dallo scorso febbraio che desideravamo organizzare un Campo per famiglie come Unità Pastorale di Madonnina, Lucinico e Mossa. In particolare le famiglie con genitori, figli e nonni. Cosa c’è di meglio per una “famiglia di famiglie” riposare insieme e contemporaneamente arricchire anima e corpo in un paesaggio da favola, una delle più belle località della nostra Italia? Le Dolomiti, patrimonio mondiale dell’UNESCO, da sempre considerate tra le montagne più belle del mondo.Dopo aver valutato alcune alternative, la scelta è caduta su Dobbiaco, in provincia di Bolzano, nella ampia e verde Val Pusteria, dal 10 al 17 luglio. Siamo partiti così da subito a preparare un invito per descrivere i nostri desideri e diffonderli nella nostra Unità Pastorale. A questa vacanza abbiamo anche dato un titolo: “È più bello insieme”. Dall’inizio, la situazione della pandemia non garantiva alcuna previsione per i mesi estivi, la disponibilità delle ferie ed altre esigenze familiari non sono state dalla nostra parte per decidere e quindi prenotare con un certo anticipo. Il nostro desiderio era quello di far coincidere sia i tempi che le disponibilità nello stesso alloggio per grandi e piccoli, cercando di contenere i costi. Quando abbiamo riscontrato che le prenotazioni non erano ancora sufficienti secondo le previsioni iniziali, abbiamo pensato di allargare l’invito oltre i confini della nostra Diocesi, cosi abbiamo avuto una dozzina di persone provenienti dalle province di Pordenone e Vicenza, che abbiamo contattato attraverso nostre conoscenze. Finalmente raggiungiamo i numeri necessari delle prenotazioni e arriviamo alla nostra destinazione in 35: famiglie con o senza figli al seguito, nonni e nonne, in una varietà che andava dai 6 anni agli 86 anni… un originale bozzetto di società. La nostra fortuna è stata di avere con noi anche Padre Vasile e parzialmente il nostro don Moris che non ci hanno fatto mancare la S. Messa quotidiana.Arrivati a Dobbiaco, abbiamo immediatamente assaporato la temperatura decisamente più bassa e gradevole di quella nostra di provenienza; questo ci ha incoraggiato e rilassato da subito. Già dalla prima sera abbiamo avuto anche l’occasione di salutarci e conoscere le persone nuove. Il primo giorno è stato di conoscenza del luogo; abbiamo raggiunto a piedi il vicino e splendido lago di Dobbiaco circondato da un verde intenso della vegetazione; le case e le chiesette tipiche ci attiravano per farci godere dei particolari e la cura ad esse rivolte dalla locale tradizione tirolese in armonia con la natura. Nei giorni successivi, molti sono stati gli itinerari percorsi da tanti o pochi di noi, a seconda delle difficoltà. Oltre a Dobbiaco centro abbiamo visitato San Candido, e poi con le relative camminate anche le diverse cime circostanti: la Croda dei Baranci con annesso il regno del Gigante Baranci, Prato Piazza fino allo “Strudelkopf” a 2350 mslm, la biciclettata Dobbiaco-Lienz, una visita a Brunico, il lago di Anterselva, il lago di Misurina ed altri percorsi della zona. In ognuno dei percorsi lo spettacolo delle cime rocciose che si ergevano maestose davanti a noi, pur senza neve, costituivano un regalo personale, la loro imponenza ci trasmetteva, oltre alla bellezza, serenità pace e gratitudine. Si potevano ammirare tra l’altro: la Croda Rossa di Sesto, il Cristallo, il Crodon di S. Candido – Lastron e Punta tre Scarperi e, ovviamente, le famosissime e iconiche Tre Cime ed altre ancora.Tra una gita e l’altra, è stato possibile fermarci un’oretta per affrontare il tema del perdono “Perdono=fare dono”.   Anche i più piccoli, che non potevano affrontare lunghe passeggiate, hanno avuto alcuni momenti di giochi e disegni assistiti da alcune mamme e una serata di danze per bambini a cui hanno partecipato anche i grandi. L’ultima sera della vacanza c’è stato un momento di festa con musiche e danze preparate a sorpresa da alcuni di noi che si sono dimostrati dei veri e autentici artisti. Tra questi, ci ha commosso Ugo, un signore di Bassano che vive con estrema dignità la sua realtà di Parkinson in stadio avanzato. Ugo, da appassionato scalatore qual era, ha voluto donare a ciascuno un disegno delle tre Cime fatto con un delicato tocco personale.  Una carrellata di foto ha poi raccontato alcuni momenti caratteristici della settimana trascorsa. A conclusione della serata, in una condivisione personale di alcuni, è emerso il regalo più bello e prezioso: la gioia di aver conosciuto persone nuove in un contesto di reciprocità alimentato da tanti atti di gentilezza che hanno riempito il cuore dei presenti. La bellezza del creato ha fatto perciò da sfondo alle relazioni, al rapporto cresciuto giorno per giorno e Gesù si è fatto compagno di viaggio e ci ha dato la Sua gioia, la Sua pace. Ci siamo lasciati col desiderio di ripetere questa esperienza una prossima volta.