Don Toufar: “Come se dovessimo morire oggi…”

Verrà presentato venerdì 10 aprile, alle ore 18, nella sala del “Centro Studium” in via Morelli 8 a Gorizia il libro “Come se dovessimo morire oggi. La vita, il sacerdozio e il martirio di don Josef Toufar”. Il volume sarà presentato dalla curatrice Tiziana Menotti e da don Walter Milocco.La Vysocina è una ridente regione della Repubblica Ceca, costellata da innumerevoli piccoli villaggi che sono l’uno la copia dell’altro: le case, la chiesa, la scuola, l’emporio e l’immancabile stagno. In uno degli inverni a metà del secolo scorso nel villaggio di Cíhošt’ avvenne un fatto inspiegabile, che trasformò radicalmente la vita della piccola comunità ed ebbe un tragico epilogo in quella del suo pastore.Il parroco di Cíhošt’ era don Josef Toufar, un uomo forte e robusto di 47 anni, con un carattere franco, allegro e generoso, una vocazione cristallina e una fede temprata dai lunghi e faticosi anni trascorsi sui banchi del ginnasio, iniziato a 26 anni dopo la morte del padre, per poter poi accedere agli studi teologici e realizzare il sogno che, fin dall’infanzia, custodiva nel suo umile cuore di contadino: diventare sacerdote. L’11 dicembre 1949, terza domenica di Avvento, la chiesa di Cíhošt’ era gremita di fedeli. Mentre nell’omelia don Toufar meditava il versetto “In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete” (Gv 1,26), la croce dell’altare si mosse, si inchinò alcune volte a destra e a sinistra e si fermò rimanendo rivolta verso il pulpito, quasi a voler confermare la veridicità delle parole del giovane sacerdote. La notizia del ’miracolo’ si divulgò subito in tutto il Paese, suscitando l’interesse degli Uffici di Stato degli Affari religiosi, preposti al controllo dell’attività delle chiese e dei loro pastori. Don Toufar venne arrestato dalla Polizia segreta, brutalmente interrogato e torturato al fine di estorcergli l’unica verità che gli si voleva sentir pronunciare, per darla poi in pasto alla gente alla buona della regione, che cioè il ’miracolo’ non fosse altro che un imbroglio da lui stesso architettato con intenti sovversivi nei confronti del sistema democratico-popolare cecoslovacco. Ma il sacerdote non si lasciò convincere, resistette e preferì seguire Cristo lungo la via del Calvario, immolando sé stesso piuttosto che confessare una pericolosa ’verità’ confezionata ad hoc dal regime per screditare la Chiesa agli occhi dei fedeli.Da allora don Toufar è divenuto una figura cardine della devozione collettiva ceca e Cíhošt’ un’importante meta di pellegrinaggi. In questi giorni, a 65 anni dal martirio del sacerdote (25 febbraio 1950), la casa editrice Itaca ha pubblicato, in coedizione con “La Casa di Matriona”, la traduzione del libro di Miloš Doležal “Come se dovessimo morire oggi”, che ha giocato un ruolo fondamentale nella decisione della Conferenza Episcopale ceca nell’iniziare la causa di beatificazione di don Josef Toufar. Il libro racconta la vita del giovane sacerdote, che si dipana nel contesto storico-politico dei primi decenni del secolo scorso in Cecoslovacchia: l’infanzia e l’adolescenza segnata dai lutti familiari, gli studi compiuti in età ormai adulta, i nove anni trascorsi a Zahrádka e Cíhošt’, concentrandosi poi su quei drammatici giorni di dicembre 1949 in cui avvenne il ’miracolo’ e da ultimo sul mese trascorso in balia dei sadici agenti della Polizia segreta fino al momento culminante del martirio, a cui, fortificato dallo Spirito Santo, acconsentì con coraggio per amore e fedeltà a Cristo e alla Chiesa.