Da sangue versato a sangue donato

Da giovedì 21 a domenica 24 aprile Gorizia diventerà la capitale del volontariato nell’ambito del dono, ospitando il 55^ congresso nazionale delle Associazioni dei Donatori di Sangue, riunite per la 35^ “giornata del donatore”, che si celebrerà proprio domenica 24 aprile nel capoluogo Isontino. Gorizia e il suo territorio sono stati scelti per volontà unanime di tutte le Associazioni dei donatori di sangue in occasione del Congresso nazionale del 2014 ad Agrigento per ricordare il centenario dell’entrata in città delle truppe italiane nell’agosto del 1916 rendendo omaggio a tutti quei soldati che durante quel conflitto hanno perso la propria vita, molti dei quali proprio lungo il fronte dell’Isonzo. Il ricco programma della festa è stato presentato l’11 aprile durante una conferenza stampa nella sala Consiliare del Comune di Gorizia, nella quale il sindaco Ettore Romoli e il commissario straordinario di Grado, Claudio Kovatsch hanno ricordato l’importanza del valorizzare chi si mette a disposizione gratuita degli altri non solo nell’aiuto a chi soffre ma anche nella risoluzione dei piccoli e grandi problemi di ogni giorno, costituendo la vera anima del nostro territorio e contribuendo a edificare una società basta sulla solidarietà. Le varie attività e i progetti sono stati illustrati da Feliciano Medeot, presidente provinciale FIDAS, affiancato dall’assessore ai grandi eventi del comune di Gorizia Arianna Bellan, dall’assessore provinciale Ilaria Cecot, dal consigliere regionale Diego Morelli e dal presidente della Camera di commercio di Gorizia Gianluca Madriz.

Ricordando un centenarioLo slogan scelto per l’importante raduno è “da sangue versato a sangue donato”, e la presenza dei donatori a Gorizia proprio nel 2016 non è affatto casuale. La città infatti si accinge a ricordare il centenario dell’entarata delle truppe italiane avvenuta il 9 agosto – esattamente 100 anni fa – durante la sesta battaglia dell’Isonzo (conosciuta proprio come “Battaglia di Gorizia”) che venne combattuta dal 6 al 17 agosto e che costò la vita a circa centomila uomini: un numero quasi inimmaginabile di esistenze sacrificate con copiose perdite da entrambi gli schieramenti. Furono giorni tremendi per la città che portò i segni del combattimento per molto tempo anche a causa dei numerosi danni subiti a causa delle granate scoppiate. Il ricordo di questo centenario però, – come ha rilevato Patrizia Zampi, presidente della sezione ADVS di Gorizia – deve essere inteso in una prospettiva di superamento delle barriere, delle nazionalità e delle ideologie in cui tutti i popoli sono chiamati a promuovere i valori della pace e della fratellanza.Proprio per questo nella mattinata del 21 aprile alcuni giovani provenienti da tutte le regioni italiane saranno chiamati a compiere un gesto altamente significativo di concreta solidarietà, cioè una donazione collettiva che avrà luogo in piazza Municipio: con questa azione i convenuti potranno unire il donarsi con generosità al prossimo al ricordo di chi in queste terre ha sparso il proprio sangue in nome della difesa della Nazione di appartenenza. Proprio il ritrovarsi tutti assieme per un gesto così importante indica il fatto che per costruire un mondo di pace bisogna partire da una memoria condivisa, a partire dalle azioni concrete. Al termine della donazione i giovani si recheranno al Cimitero austroungarico di Fogliano e al Sacrario militare di Redipuglia per omaggiare tutti i caduti della Grande Guerra, senza distinzione di divise e schieramenti.La donazione collettiva sarà supervisionata dal Dipartimento Interaziendale di Medicina Trasfusionale di Area Vasta Giuliano-Isontina, con l’impiego dell’unità mobile di raccolta “Egidio Bragagnolo” e il personale dell’ ospedale di Gorizia. L’utilizzo di questa fondamentale struttura mobile, che permette lo svolgersi di molte attività nella provincia, come le giornate di donazione nei paesi o le attività nelle scuole superiori (quest’ ultima attività fondamentale che ha contribuito moltissimo ad avvicinare nuovi donatori alla realtà associativa) consentirà anche in questa occasione di ricordare la figura alla quale l’automezzo è dedicato, cioè Egidio Bragagnolo, colonna portante della sezione di Cormons, indimenticato presidente di ADVS Gorizia e vicepresidente nazionale dellla FIDAS, prematuramente scomparso nel 2014.La giornata di giovedì vedrà anche lo svolgersi della conferenza stampa ufficiale del Congresso nella sala Bianca del Comune di Gorizia, alla presenza del presidente nazionale Aldo Ozino Calligaris.

“Vicino al mare c’è il sangue dei martiri”Come già sottolineato, non solo la città di Gorizia sarà protagonista di questo grande evento ma tutto l’Isontino sarà coinvolto. In particolare la città di Grado avrà l’onore di ospitare gran parte dei lavori congressuali. Le terre che guardano tuttora sul mare Adriatico furono bagnate, nei primi secoli dopo Cristo, dal sangue dei primi martiri come Ermacora e Fortunato, che fecero nascere di quella Chiesa Aquileiese che con la sua storia millenaria pose le basi per la nascita della cultura in queste terre che ancora sentno forte il legame con quegli eventi di più di 1500 anni fa. Proprio in questa storia si colloca il fascino della antica “Gradus”, città romana resa grande dai vescovi Cromazio ed Elia, crocevia di popoli e culture, origine di tradizioni che si perdono nella notte dei tempi.  Nelle strutture alberghiere della città del sole soggiorneranno gli oltre 200 fra congressisti ed accompagnatori, che si ritroveranno nelle giornate di venerdì 22 e sabato 23 presso l’auditorium “Marin” per le discussioni e l’assemblea. Dopo l’inaugurazione dei lavori che avverrà la mattina del venerdì, si procederà con le relazioni del presidente, del segretario e del tesoriere; interventi a cui seguiranno i contribuiti dei coordinatori e dei rappresentanti dei giovani. Oltre alla revisione dello statuto generale e di alcune convenzioni, l’assemblea avrà il compito di rinnovare le cariche federali, votare i bilanci e programmare i congressi e le varie attività per i prossimi due anni.  Accanto ai momenti istituzionali sono stati programmati alcuni eventi collaterali come l’assegnazione del premio giornalistico “FIDAS- Isabella Sturvi”, il concerto “Voci di un territorio. Una regione corale”, la serata “musica giovane” previsti per venerdì 22 e la cena-Licof di sabato 23 nella quale i congressisti verranno accompagnati in un viaggio enogastronomico alla scoperta delle prelibatezze dei piatti tipici del goriziano.  

La conclusione in piazza VittoriaL’intensa quattro giorni promossa dalla FIDAS vedrà la sua conclusione domenica 24 aprile, trentacinquesima “giornata nazionale del donatore”, a Gorizia dove arriveranno da tutta la penisola delegazioni di associati, per un totale di circa quindicimila presenze previste. La giornata avrà inizio alle 9.30 quando nel parco della Rimembranza verrà deposta una corona d’alloro. Dopo questo significativo gesto il corteo formato da tutti i rappresentanti sfilerà lungo corso Italia, corso Verdi e via Oberdan per giungere alle ore 11 in piazza Vittoria. Qui, all’aperto tutti i partecipanti assisteranno alla celebrazione della messa solenne, presieduta dall’arcivescovo monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, affiancato dal vicario generale mons. Adelchi Cabass, dal delegato per l’anno giubilare, mons. Arnaldo Greco e dal direttore dell’ufficio liturgico, mons. Michele Centomo. La celebrazione eucaristica sarà accompagnata da una formazione corale d’eccezione, che riunisce voci da tutto l’Isontino sotto la direzione del maestro Fulvio Madotto, che eseguirà la messa polifonica di Wolfram Menschik e brani nelle varie lingue del territorio. Al termine della cerimonia le autorità convenute saluteranno i partecipanti, che poi lasceranno la piazza.Gorizia ed il suo territorio dunque si preparano a diventare capitale nazionale del Dono proprio durante un importante anniversario, accogliendo persone provenienti da tutto il Paese.  Molti dei convenuti avranno perso qualche caro un secolo fa: sul Calvario o sul San Michele o magari sul monte Sei Busi… Sarà questa l’occasione favorevole per ricordare quel sangue versato cento anni orsono in nome di un sangue donato, che non divide più nel ricordo ma unifica nell’importanza dell’aiuto solerte, quotidiano e silenzioso verso chi soffre.L’organizzazione di un così grande evento, fortemente voluto dall’associazione, è stato possibile grazie alla solerzia e al silenzioso aiuto di tanti donatori ma anche grazie all’interessamento e alla sensibilità delle istituzioni pubbliche e private che hanno garantito il sostegno economico e ai tanti enti ed associazioni che hanno collaborato per il buon esito dell’iniziativa: a loro viene rivolto il più sincero ringraziamento, anche attraverso il nostro settimanale, da parte degli organizzatori.