Concluso “Giugno insieme”

Molte parrocchie e gruppi organizzano il centro estivo, che non è invenzione moderna, avendo un antenato glorioso nel Grest (= gruppo estivo) dell’ACI fin dagli anni ’60.Finalità e modalità di organizzazione sono ovviamente cambiate, ma permangono ancora, pur aggiornati, due scopi: aiuto alle famiglie e formazione.La comunità di Sant’Anna in Gorizia ha sperimentato sul vivo l’attualità della prima finalità: l’aver aperto il centro, chiamato “Giugno insieme”, dalle 8 alle 14 ha riscosso notevole favore da parte delle famiglie che devono provvedere ai figli anche in tempo di vacanze e non possono contare su nonni disponibili.L’aggiornamento dell’aspetto formativo si può notare nel fatto che, vivendo in una società multietnica e multireligiosa, si affrontano temi che rispondono all’emergenza educativa richiamata da vari pedagogisti: lavoro, rispetto, impegno, collaborazione, creato, sincerità, giustizia che, ovviamente, non sono estranei al Vangelo e sono comunque comuni a tutti gli uomini di buona volontà.La comunità di Sant’Anna in Gorizia può contare sulla collaborazione di 25 animatori: numero invidiabile, dirà qualcuno, ma parecchi di questi giovani che frequentano gli ultimi anni delle superiori sono presenti ogni giorno come “tirocinanti”, seguiti e spronati da quella decina di veterani che hanno alle spalle una pluriennale esperienza di centri estivi.”Giugno insieme” ha una lunga storia alle spalle e l’esperienza permette un’organizzazione più aderente alle aspettative attuali: varietà di attività, legame con la realtà che viviamo, attenzione al singolo, oltre che al gruppo. Lo spirito del tema 2019 è venuto dalla Lombardia, da Milano: la bellezza è nelle mani di chi si mette all’opera! Così abbiamo diviso i partecipanti in 4 gruppi che hanno sperimentato una piccola attività legata a diversi lavori umani: contadini, sarti, cuochi, falegnami. Le realizzazioni sono ovviamente pensate a livello di elementari e medie, ma risulta facile ed emozionante far spuntare un seme, cucinare una pietanza, realizzare una scatolina, cucire un pezzo di stoffa. Anche se i risultati non saranno stati magari all’altezza delle aspettative, i protagonisti si sono misurati con la realtà vera e non con quella virtuale proposta dai nuovi mezzi di comunicazione, che risulta abbondantemente ingannevole.Il cammino del Centro è passato per Fusine, Lignano, Grado, dove scoperta e gioco si sono fusi in modo armonico e dilettevole.Per venire incontro a situazioni familiari fragili, abbiamo chiesto e ottenuto un aiuto alla Fondazione Cassa di Risparmio, cui va un sincero ringraziamento.Il cammino prevedeva quattro settimane dopo la fine della scuola: siamo giunti al termine dell’avventura 2019, sperando di aver contribuito alla formazione sociale e religiosa della nuova generazione.