Alleanza contro la violenza di genere

Gorizia e il suo territorio circostante sono tutto sommato un’”oasi felice” per quanto concerne la violenza di genere. Ad ogni modo è inutile chiudere gli occhi: seppur in numero contenuto rispetto ad altre zone del Paese, i casi esistono anche da noi ed è assolutamente necessario dare la giusta tutela alle vittime.In questa direzione va il nuovo “Protocollo d’intesa per il coordinamento delle azioni a contrasto della violenza domestica e di genere” siglato negli scorsi giorni in Prefettura a Gorizia.Firmatari del protocollo, numerosi enti pubblici e privati: la locale Prefettura, la Consigliera regionale di parità, i Servizi Sociali dei Comuni “Collio Alto Isonzo” e “Carso Isonzo Adriatico”, l’ASS n.2 Bassa Friulana – Isontina, il Tribunale di Gorizia, la Procura della Repubblica, il Tribunale peri i Minorenni di Trieste, la Questura e il Comando Provinciale dei Carabinieri di Gorizia, l’Ufficio scolastico regionale, gli Ordini degli Avvocati provinciali e dei Giornalisti FVG, le Università di Udine e di Trieste, le associazioni Da donna a DONNA e S.O.S. Rosa. Tra i numerosi sostenitori del progetto – una ventina tra enti ed associazioni – anche la Caritas diocesana di Gorizia.Come sottolineato dal Prefetto di Gorizia, Massimo Marchesiello, il protocollo d’intesa – che ha visto circa un anno di lavorazione per la stesura – riprende quello che era stato intessuto dall’ormai ex Provincia di Gorizia: “è stato deciso di ridare vita al protocollo perché importantissimo; nonostante il fenomeno qui da noi non sia complesso, è fondamentale che le donne vittime di violenza di genere o domestica siano salvaguardate e non abbiano timore di far emergere queste situazioni”.Tre gli obiettivi principali che il protocollo si pone: realizzare sul territorio un’offerta di servizi integrati il più possibile articolata, coerente ed efficace in risposta alla problematica della violenza domestica e di genere; promuovere attività di prevenzione, sensibilizzazione e informazione, nonché aggiornamento e formazione sulla tematica in questione; stimolare l’assunzione di responsabilità rispetto al problema da parte dei settori pubblici e privati maggiormente coinvolti. A tal proposito Rodolfo Ziberna, sindaco di Gorizia, ha rimarcato come, soprattutto nei confronti di tale problematica, “fare sistema non è un’opportunità ma un’assoluta necessità”.Tra i vari impegni che i firmatari si assumono, non mancano la promozione diretta e di supporto, la divulgazione di materiale informativo, la creazione di percorsi informativi, ma anche la fondamentale formazione specifica del proprio personale, favorendo la partecipazione dei propri operatori agli incontri proposti da ciascuno dei soggetti firmatari.All’interno del Protocollo – che avrà durata di tre anni – è prevista anche la creazione di un Gruppo tecnico di Lavoro, composto da almeno un rappresentante per ciascun soggetto aderente e coordinato dalla Prefettura, che si riunirà semestralmente per il monitoraggio della funzionalità riguardo le modalità di raccordo e gli impegni assunti nel profilo tecnico – operativo.Il Protocollo infine è destinato a crescere, dal momento che rimane aperto alla partecipazione e al coinvolgimento di altri soggetti che intendano aderirvi e prevede inoltre una rete allargata attraverso l’adesione di soggetti esterni, tanto pubblici quanto privati, in qualità di sostenitori.”Questo Protocollo d’Intesa – ha commentato il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Gorizia, Massimo Lia – non è un punto d’arrivo ma di partenza e, nel corso del suo essere, sarà adeguato con un costante monitoraggio e in osservanza a nuove normative”.