Una quercia per ricordare don Paolo Bonetti

Quando abbiamo saputo del ritorno alla casa del Padre di don Paolo Bonetti, noi docenti e il nostro Dirigente Scolastico, come pure diversi nostri allievi ed ex, siamo rimasti molto dispiaciuti perché avevamo avuto il piacere di conoscerlo personalmente.Leggendo poi uno dei tanti articoli in suo ricordo, abbiamo appreso che i giovani della Coldiretti nazionale avevano promosso una iniziativa intitolata: #ilgiardinodidonPaolo, “un luogo a lui dedicato, grande quanto il nostro Paese, un giardino fatto principalmente di querce e ulivi che cresceranno nelle aziende di tutti i nostri giovani agricoltori ed attraverserà tutta l’Italia, così come lui amava fare”, come riportato dalla presidente provinciale isontina della Coldiretti, dott.ssa Angela Bortoluzzi.Anche noi, come scuola, e come pure alcuni nostri ex allievi, abbiamo voluto aderire a questa iniziativa e così sabato 5 giugno ci siamo ritrovati a piantare una quercia proprio nel nostro giardino scolastico come segno che ciò che lui ha seminato nei nostri cuori porti frutti abbondanti e come ci ha insegnato Gesù nella parabola del seminatore: “Ma quello che ha ricevuto il seme in buona terra, è colui che ode la parola e la comprende; egli porta del frutto e così, l’uno rende il cento, l’altro il sessanta e l’altro il trenta”.Adesso spetta a noi, in base alle nostre caratteristiche, far fruttificare quella semenza che don Paolo ha seminato in ciascuno di noi che abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo nel cammino della nostra vita.  La prof.ssa Brusin ha introdotto la mattinata ricordando che proprio nell’aula magna del Brignoli, egli era intervenuto in un Convegno di fine anno scolastico come assistente ecclesiastico della Coldiretti, non solo provinciale ma anche nazionale. In quella occasione aveva esposto i temi caratterizzanti del nostro istituto, l’attenzione e la cura per la natura e le coltivazioni, ed anche la passione di coloro che coltivano e che quindi continuano a custodire l’opera creatrice di Dio. Infatti nel libro della Genesi troviamo scritto: “Il Signore Dio prese l’uomo lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse”. Questi principi erano stati ribaditi ancora una volta in una nostra messa scolastica.Egli ha sempre avuto un rapporto molto particolare con la nostra scuola, essendo l’unico Istituto Tecnico Agrario della Provincia e della Diocesi di Gorizia. Infatti ci ha invitato a partecipare alla 67° Giornata Nazionale del Ringraziamento ad Aquileia e al Convegno di Cervignano in cui una nostra classe ha presentato il progetto Puliamo il mondo, realizzato in collaborazione con il Comune di Gradisca d’Isonzo, con la Caritas di Gorizia e con alcuni ragazzi stranieri ospiti del CARA come momento di arricchimento dei valori umani della propria vita.Due anni fa era stato proprio lui a benedire il nuovo Laboratorio di Trasformazione dei prodotti intitolato al dott. Agronomo Luigi Marizza, suo caro amico di famiglia. Sono intervenuti di seguito a ricordo di don Paolo, riprendendo il significato della salvaguardia del creato:Il Dirigente Scolastico, dott. Marco Fragiacomo, che ha parlato della vigna del Preval e delle cantine della scuola; il prof. Marco Vecchi, in veste sia di docente tecnico pratico che come ex allievo, che ha illustrato le attività svolte dai nostri allievi nell’azienda della scuola; la prof.ssa Giulia Bombi quale referente degli allievi BES che ha presentato i lavori realizzati dagli studenti del progetto “Creo e imparo”.Nella parte conclusiva, la Presidente della Coldiretti Provinciale, dott.ssa Angela Bortoluzzi, ha sottolineato il rapporto di grande stima e collaborazione con don Paolo, soffermandosi su una sua frase molto significativa: “La storia della Coldiretti non la fanno i giornali ma gli uomini di Coldiretti e don Paolo ne ha sicuramente scritto un pezzo molto importante”. Ha richiamato più volte che, sebbene fosse molto impegnato, non è mai venuto meno ai suoi impegni con la Coldiretti Isontina.Il Consigliere Regionale Diego Bernardis ha ricordato il premio speciale che don Paolo ha ricevuto in occasione della festa del Ringraziamento a Dolegna, l’11 novembre del 2014, in quanto era divenuto anche assistente ecclesiastico nazionale della Coldiretti. Dalla sua testimonianza si è potuto cogliere che la loro conoscenza durava da anni.Infine, ai piedi della quercia, una pianta solida nelle radici, protettiva coi suoi rami, generosa nel dare frutti, è stata posta una targa a ricordo di don Paolo con le parole riportate dal nostro arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli, che a causa di un impegno inderogabile non ha potuto partecipare all’evento, “a don Paolo, un uomo, un prete appassionato del Vangelo”. A scoprire la targa sono stati due familiari di don Paolo. Presso la quercia, la figura di don Paolo è stata ricordata anche dal nostro ex Preside, il dott. Flavio Barbina. Le ultime parole sono state dette dal vice Sindaco di Gradisca d’Isonzo, Alessandro Pagotto, che ha ribadito che don Paolo era un gradiscano di grande vedute nell’ambito dell’agricoltura.La commemorazione si è conclusa con l’assaggio dei vini del Preval, delle vigne della scuola ed anche del succo di mele del frutteto dell’Istituto.