Un patrono per il nostro tempo

Una bellissima serata, quella dedicata a Sant’Andrea, patrono di Moraro, anche per la presenza dei dieci giovani della comunità della Propedeutica delle nostre diocesi di Gorizia, Udine e Trieste collegate al seminario interdiocesano. La liturgia, alla quale ha presenziato il nuovo sindaco Lorenzo Donda e anche il consigliere regionale Diego Bernardis, è stata resa solenne dai coristi di Moraro, con un nutrito rinforzo della corale sant’Adalberto di Cormòns. Nella sua profonda e coinvolgente omelia, don Marcioni, che presiedeva la concelebrazione, ha voluto evidenziare il parallelismo tra la chiamata di Andrea e le chiamate di ognuno di noi alla sequela del Signore. È lungo il mare di Galilea, in un contesto di lavoro pesante, di sudore, di puzza di pesce e di reti da lavare, che risuona la parola del Signore, la sua chiamata forte e decisa. Gesù chiama, non in situazioni asettiche, pulite, ricercate, ma in quella quotidianità, a volte stanca, contradditoria, umanamente non attraente, ma vera e reale, perché ci ama così come siamo e perché ha “sposato” la concretezza della storia degli uomini. Più volte don Fulvio si è rivolto espressamente, e in tono colorito, ai dieci giovani presenti che hanno intrapreso un cammino di ricerca e di approfondimento della loro vocazione, toccando le loro menti e i loro cuori. E la testimonianza di quanto questi giovani siano rimasti segnati dalle parole e suggestive immagini di don Fulvio, sono le personali riflessioni, di alcuni di loro. Paolo è rimasto molto colpito dall’espressione “Non si può incensare la muffa o vivere la Chiesa come un museo”, mentre Daniele si è sentito chiamato a riflettere sulle “caratteristiche”  del sacerdote, o comunque di chi si mette al servizio della Comunità, caratteristiche di umiltà e di amore che sono imprescindibili se si vogliono creare relazioni credibili ed efficaci; o ancora Enrico, colpito da quel “non possiamo barricarci ad osservare il passato glorioso della Chiesa, ma siamo chiamati a viverlo concretamente nel presente”. Un altro, ancora, ha scritto…”Bisogna sempre avere uno sguardo di misericordia per il nostro vicino, perché penso rappresenti l’intero senso della vita cristiana…”. Al termine della Messa don Maurizio ha ringraziato tutti coloro che, in diverso modo, hanno partecipato e collaborato alla riuscita della festa, ma in particolare i giovani propedeutici per il loro servizio liturgico, per il loro esserci e la loro testimonianza. Don Marcioni e il sindaco, che ha preso la parola brevemente, hanno poi consegnato il “Riconoscimento Sant’Andrea 2021”  alla signora Giovanna Livon, impegnata da anni per il bene della parrocchia e del paese e forte testimone di vita e pratica cristiana. Al momento conviviale, in canonica, tutti hanno avuto la sorpresa di uno squillo inaspettato: una telefonata arrivata a don Maurizio da Trifone Bello, fratello di don Tonino Bello, dichiarato giorni fa Venerabile da Papa Francesco. In viva voce Trifone, sapendo chi stava ascoltando, ha augurato ai giovani ogni bene nel loro cammino di fede, sia che abbia sbocchi verso il sacerdozio che verso altri lidi, un augurio dal sapore paterno e di fede, da quel Salento, terra di Santi e di numerose vocazioni sacerdotali e religiose, di cui don Tonino è  il segno più concreto ed evidente.