Un menù per ogni giorno di festa

Il perdurare della pandemia costringe  le associazioni a rivedere i propri programmi alla luce delle continue ordinanze che vengono continuamente diramate dalle autorità. Programmare le iniziative è difficile se non impossibile: stop alle conferenze, niente presentazioni di iniziative, attività sociale ridotta all’osso. Facendo salti mortali, il Gruppo missionario della Collaborazione pastorale di Cormons ha messo in piedi alcune iniziative per raccogliere fondi da destinare ai missionari che operano in Togo e Burkina Faso come è avvenuto negli anni scorsi e come abbiamo dato testimonianza sull’ultimo numero di Voce. Tre sono le iniziative che sono in cantiere in questo periodo di Avvento che ci prepara al Natale:  la lotteria missionaria i cui biglietti sono già in distribuzione, la vendita di oggetti natalizi nel tradizionale “mercatino” che presumibilmente sarà aperto domenica 3 dicembre e la pubblicazione di un ricettario. Partiamo proprio da quest’ultimo, che è il piatto forte – e non poteva essere diversamente visto l’argomento che tratta – dei programmi del Gruppo missionario. Il libretto si intitola “52 menù per i giorni di festa” e ha come sottotitolo  “205 ricette per pranzare ogni domenica in famiglia e in compagnia”. Alcune di queste ricette sono state preparate dai chef dei più importanti ristoranti del territorio. A causa del coronavirus non è possibile la presentazione al pubblico del ricettario e quindi dagli spazi di Voce raccontiamo, attraverso un’intervista ai responsabili del Gruppo missionario ideatori del progetto, i contenuti e le finalità di questa  simpatica ma importante iniziativa editoriale. Che non è la prima perché già negli anni passati erano stati pubblicati altri tre ricettari, ma tutto incentrato sui dolci: “I dolci della Viarte 2010”, “I dolci della Provvidenza 2011” e “Che bontà… vecchie ricette e dolci ricordi 2015”. Questa volta l’offerta è più ampia: vengono proposti dei veri e propri menù che soddisfino tutti i palati e che siano alla portata di tutti senza dimenticare chi deve utilizzare prodotti per celiaci. Se l’obiettivo è quello di fornire utili indicazioni per i buongustai, le finalità sono quelle di raccogliere fondi per continuare ad aiutare i missionari che operano in Africa perché i proventi della vendita del libro saranno devoluti a questo scopo.

Come e quando è nata l’idea di uscire con un nuovo ricettario?Durante quest’anno, così duramente segnato e condizionato dalla pandemia, tutti noi abbiamo dovuto adattarci a situazioni nuove e complesse che hanno stravolto la nostra quotidianità: relazioni sociali ed esperienze personali e comunitarie. Una delle preoccupazioni che ha assillato il Gruppo missionario è stata quella di non aver potuto partecipare alla Fieste da viarte, che ci aveva permesso negli anni scorsi di ricavare dei fondi da destinare alla solidarietà missionaria. Ci siamo quindi posti l’obiettivo di cercare una fonte alternativa che ci permettesse di continuare negli aiuti alle missioni del Togo e del Burkina Faso. Ed è stato per questo che, nel periodo del lockdown, abbiamo pensato di realizzare questo ricettario, che si pone in  continuità con quelli sui dolci realizzati negli scorsi anni e che tanti consensi hanno registrato tra gli appassionati di cucina e non solo.

Cosa distingue questo ricettario dai  precedenti?Pur se in continuità, questo libretto è innovativo perché contiene non ricette singole, ma menù completi, vuole offrire l’opportunità di sperimentare menù diversi, uno per ogni domenica dell’anno. Che si tratti di un pranzo con molte portate o di un buffet più disinvolto non c’è dubbio che la giornata di festa e le molte ricorrenze importanti sul calendario ruotino sul cibo. Per ciascuna di queste feste esistono i piatti della tradizione, così rassicuranti nella loro ripetitività. Ma proprio in questi mesi c’è stato anche il tempo per poter sperimentare, portando in tavola qualcosa di nuovo, approfittando della fantasmagoria di colori e sapori offerti da cereali, legumi e verdure di stagione.Star chiusi in casa, e ovviamente in cucina, ci ha permesso di rispolverare, ma di modificare vecchie ricette di famiglia utilizzando  ingredienti più sani, ma altrettanti gustosi

“Occhi sul mondo, cuore in cucina”:  troviamo ben sette menù con questo titolo. Cosa hanno di particolare?Sono realizzati con prodotti del Commercio equosolidale. Ci permettono di spaziare su mondi lontani e su piatti diversi, speziati, colorati e con il gusto di scoprire profumi e sapori nuovi. Molti degli ingredienti usati per le ricette si possono acquistare alla Botteghina dell’Equomondo.

Ma c’è anche un’altra fondamentale novità?Sì, è la presentazione di alcuni menù indicati con il sottotitolo “A tavola  con le ricette di…” e che  sono stati messi a disposizione da nove chef che lavorano nei ristoranti del territorio cormonese che, comprendendo le motivazioni di solidarietà del nostro progetto,  si sono prodigati nel  rispondere all’invito e noi conosciamo come in generale i cuochi siano gelosi di rilevare i loro segreti culinari.

Gli altri menù dove li avete recuperati?Tutti gli altri menù sono frutto dell’esperienza del “fatto in casa” da mamme e nonne, ma anche da papà e nonni appassionati ai fornelli, che hanno realizzato piatti buonissimi, ricette impresse nella mente o rispolverate in vecchi quaderni ereditati in famiglia e custoditi  gelosamente. E ci sono ricette della tradizione culinarie di varie regioni italiane secondo le stagioni e le ricorrenze più importanti.  

Cosa vi augurate per questa nuova edizione?Il nostro augurio è che questo libretto generi empatia in chi l’acquista, in chi lo dona e in chi lo riceve. Perché chi lo sfoglierà sappia riconoscersi nei sapori, nella tradizione e nella voglia di innovare. Ciò è fondamentale. Ma sarà ancora più fondamentale che queste ricette tocchino il cuore di tante altre persone in una catena senza fine di servizio e di affetto, di condivisione e di solidarietà.

A chi avete dedicato questa pubblicazione?Ogni ricettario è stato virtualmente dedicato a delle persone che hanno speso la loro vita per le Missioni. Ricordiamo don Peppino per il Centro missionario diocesano, Ivana e Luisella per il loro instancabile lavoro in Burkina Faso, le Suore della Provvidenza e soprattutto suor Pia in Togo. Quest’anno abbiamo voluto dedicarlo a suor Aureliana, scomparsa nello scorso mese di giugno, che tanto si era data da fare con i suoi lavori a uncinetto frutto di  sapiente tradizionale che ha donato ai nostri mercatini natalizi per aiutare le Missioni.

Come la parrocchia ha sostenuto questo vostro progetto?La parrocchia ci sostiene sempre nelle nostre  iniziativa ed ha anche edito ricettario. In questa occasione, don Paolo ha voluto arricchire il libretto con una lunga prefazione in cui si legge come i Vangeli raccontano di molti momenti conviviali in cui Gesù è presente, dal pranzo di nozze di Cana alla casa di Zaccheo fino all’Ultima cena e tanti sono i discorsi che Gesù ha fatto a tavola. A tavola conversava  con facilità, stringeva amicizie, accettava anche le discussione e possiamo affermare che Gesù desiderava mettersi a tavola e pranzare con le persone con cui entrava in relazione. I menù di questo ricettario, sottolinea don Paolo, ci invitano a riscoprire la bellezza dello stare a tavola che diventa quindi luogo di incontro, luogo di vera accoglienza, di ascolto e quindi di comunione tra le persone.Tra le citazioni elencate in un risvolto della copertina, mi piace segnalare  quella del proverbio siberiano che dice “A colui che bussa alla porta non si domanda: Chi  sei? Gli si dice: siediti e mangia. E’ un messaggio che fate proprio?Si, e a questo proposito ci identifichiamo nelle parole che sempre don Paolo ha scritto nella prefazione: quando abbiamo degli ospiti prepariamo la casa, apparecchiamo con cura la tavola, pensiamo a quali pietanze offrire. Questo dimostra attenzione verso gli altri. Abbiamo vissuto un periodo di isolamento, abbiamo sperimentato la “nostalgia” delle nostre relazioni di familiarità e di amicizia; invitando qualcuno mostriamo di sentirci responsabili degli altri, attenti alle loro necessità con l’occhio vigile di chi ama. Don Lorenzo Milani esprimeva questa attenzione con il suo “I care”, ho a cuore, mi interesso dell’altro..   

Dove sarà possibile reperire il ricettario?Sicuramento all’Ufficio parrocchiale e alla Botteghina dell’Equosolidale, ma anche nei negozi “amici” che ci sono vicini e che venderanno i biglietti della Lotteria missionaria. Per maggiori informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonando ai numeri 349 125 1314 e 328 805 5059 Quindi, ci sarà anche quest’anno la lotteria natalizia?Certamente e, proprio  in vista della diffusione del ricettario, i premi scelti sono tutti collegati al mondo della cucina e del buon mangiare.

Penso che ideare, scrivere, preparare il ricettario abbia impegnato parecchio persone. Ci sono quindi tanti da ringraziare?Grazie per la domanda, perché l’elenco dei ringraziamenti è lunghissimo e si rischia di dimenticarne qualcuno. Soni in tanti, appartenenti o no al Gruppo missionario, che hanno dato il loro contribuito alla pubblicazione del ricettario. Vorremmo, però, davvero ringraziare i ristoratori cormonesi nell’ordine in cui compaiono  nel ricettario: Alessandro Gavagna della trattoria Al Cacciatore della Subida, Martina dell’agriturismo Nonno Lince, Paolo Zoppolatti della trattoria Al Giardinetto, Paolo Migliore  della locanda all’Orologio di Brazzano, Claudine di “Food- wine&music”, Sabrina dell’agriturismo Al confine di Plessiva, l’albergo ristorante da Felcaro, l’ agriturismo Feresin di San Quirino ed Elisa  dell’Osteria All’Unione.  Avremo anche alcuni altri ringraziamenti particolari…

Prego…Un grazie particolare alla dottoressa Maddalena Bolognesi, specialista in naturopatia, che ha  personalmente seguito la stesura del menù specifico per i celiaci. Non possiamo dimenticare  i grafici della tipografia e in particolare Rossella per i consigli e la paziente collaborazione in fase di impaginazione. E per finire un grosso in bocca al lupo al giovane cormonese Lorenzo Feresin, allievo dell’istituto “Stringher” per l’enogastronomia che ha creato, sperimentandole, le ricette della domenica della Festa dell’uva: sia per lui un trampolino di lancio in questo fantastico mondo della “grand cuisine”.Per finire una curiosità: guardando la copertina e sfogliando le pagine del ricettario si nota un filo che corre tra le ricette e le illustrazioni, che sono davvero curate e corredano al meglio i testi. E’ solo un motivo grafico o c’è un’altra motivazione?Sì, a qualcuno può passare per la mente che quei cuori siano legati all’amore per la cucina. Può essere una felice intuizione, ma noi abbiamo inteso quel filo come un filo di amore e di fraternità, un filo sottile che ci lega a tutti quei fratelli lontani che, dalle offerte raccolte dalla distribuzione di questo libretto, potranno ricevere un segno concreto di solidarietà. Dunque un filo che ci fa tessitori di fraternità.