Toscanini sul Monte Santo: al Comunale di Cormons il ricordo nel centenario

Anche Cormons ricorderà il maestro Arturo Toscanini nel centenario del concerto che diresse sul Monte Santo il 26 agosto 1917 pochi giorni dopo la sua conquista da parte dell’Esercito italiano mentre si stava concludendo l’offensiva dell’XI battaglia dell’Isonzo. E lo farà grazie all’Anbima, l’associazione provinciale delle bande musicali, che ha scelto il Teatro Comunale della cittadina collinare per un concerto che si terrà sabato 30 settembre, alle 20.30, il giorno successivo a quello che la stessa Anbima sosterrà nella chiesa di Monte Santo la serata precedente. La banda dell’Anbima, diretta da Maurizio Zaccaria eseguirà una serie di brani legati in gran parte alle vicende della prima guerra mondiale oltre ad alcune arie tratte dall’Aida e al Nabucco di Verdi.Un omaggio doveroso perché Toscanini fu più volte a Cormons tra il 1915 e il 1917 proprio per dirigere spettacoli musicali a favore dei soldati che riposavano nelle retrovie tra una battaglia e l’altra o dopo lunghi giorni trascorsi in trincea. Toscanini, che era un fervente irredentista e che era rientrato in Italia dall’America allo scoppio della guerra, voleva con la sua presenza portare un sostegno morale alle truppe.  Tra l’altro suo figlio Walter, arruolato nell’esercito, era stato ferito nell’estate del 1917 ed era ricoverato all’ospedale militare di Vipulzano. Toscanini arrivò a Cormons e il 24 agosto 1917 fu portato nelle retrovie del Collio fino a Quisca. Da qui, il giorno successivo, fu accompagnato a Plave da dove il 26 a piedi si diresse verso il Monte Santo per dirigere alle 10 di sera un improvvisato concerto che durò un’ora e durante il quale furono eseguiti la Marcia reale e l’Inno di Mameli.Toscanini si fermo diversi giorni nella zona. Si sa che il 30 agosto ritornò a Quisca dove fu raggiunto dal generale Capello, comandante della II Armata, che lo decorò con una medaglia d’argento al valor militare. È certo che Toscanini era a Cormons il 22 ottobre, alla viglia della battaglia di Caporetto. Lo riporta Ardengo Soffici, a quel tempo ufficiale un servizio al comando della II Armata, che si trovava a Palazzo Perusini, nel libro “la ritirata del Friuli”. In quei giorni si parla con insistenza di un possibile attacco austro-germanico e Cormons è fatta segno da un continuo bombardamento. C’è apprensione tra ufficiali italiani, che stanno approntando il trasferimento del comando dell’Armata da Cormons a Cividale. Scrive Soffici in data 22 ottobre: “I discorsi alla mensa sono stati pieni di buone previsioni, ma si sente che c’è per aria la solita inquietudine che precede tutte le azioni. Ciò che irrita il maestro Toscanini, il quale è ancora qui con noi, e non sa capacitarsi come si possa dubitare un istante sull’esito della battaglia. Uscendo a notte alta per le vie addormentate, ha cominciato una filippica contro questo nostro carattere di donnicciuole isteriche (…) La sua tempra di uomo coraggioso e risoluto è offesa da certe preoccupazioni che sente qui in alcuni, e poco a poco, lo vedevo andare, assai comicamente, fuori dai gangheri addirittura”.