Si è rinnovata a Kojsko la Via Crucis gloriosa in italiano e sloveno

Domenica 29 maggio, nella solennità dell’Ascensione, si è rinnovata a Kojsko, sul Collio sloveno, dopo due anni di assenza per la pandemia, la via crucis gloriosa in italiano e sloveno, cui è seguita la S. Messa.Il maltempo, la bora fredda e i 12 gradi non hanno permesso la salita a piedi attraverso le 14 cappelle, nella quali comunque la parrocchia aveva esposto i bellissimi quadri delle stazioni della via crucis del pittore goriziano Clemente del Neri, ma il rito si é svolto direttamente nella chiesa di Santa Croce traboccante di fedeli.Nell’omelia il parroco di Kojsko don Ipavec Jožef ha ricordato il significato di questo nostro ascendere sul colle, icona del salire verso una vita nuova che sarà dono di dio ma che dobbiamo vivere nel nostro quotidiano, guardando ai personaggi buoni della via crucis, coloro che hanno aiutato il Signore e che l’hanno resa gloriosa nel senso di fonte di salvezza.Il bravissimo coro parrocchiale ha accompagnato sia il rito della via crucis, sia la S. Messa solenne, concelebrata anche da don Maurizio Qualizza e assistita dal diacono Mario Petri. Al termine lo stesso don Maurizio Qualizza ha ringraziato per l’accoglienza e la disponibilità a vivere un momento di fede, amicizia e fraternità condivise, che trova il loro fondamento proprio guardando al magnifico crocefisso che ci sovrasta, perché lì è nata l’unica Chiesa.Certo, ha concluso, nel 2025 Gorizia e Nova Gorica saranno capitali della cultura, ma noi nel nostro piccolo dovremmo rafforzare invece l’essere insieme piccole comunità legate dall’unica fede che si arricchisce nella diversità delle lingue e della sensibilità di ognuno.Una ricca agape fraterna ha poi concluso la giornata accompagnata ancora dalla bora, mentre il maltempo non ha fermato la foga degli abili scampanotadors del Brda che hanno inondato l’ambiente di svariati concerti di campane.