Rinnovata a Kojsko la Via Crucis gloriosa in italiano e sloveno

Si è rinnovata a Kojsko la Via Crucis gloriosa tra le comunità italiane e slovene.Domenica 21 maggio, nella solennità dell’Ascensione, ha fatto ritorno a Kojsko, sul Collio sloveno, la Via Crucis gloriosa in italiano e sloveno, cui è seguita la Santa Messa solenne cantata dalla locale cantoria parrocchiale.Quest’anno il tempo è stato clemente, un sole ormai estivo e una brezza hanno accompagnato tutto il rito iniziatosi con la preghiera delle 14 stazioni della Via Crucis, la sosta alle 14 cappelline, nella quali com’è tradizione erano stati esposti i quadri del pittore goriziano Clemente del Neri.Il rito si è svolto poi direttamente nella chiesa di Santa Croce, traboccante di fedeli.Larga la partecipazione da parte dei fedeli locali e di quelli giunti da Mossa, Lucinico, Capriva, Moraro e Gorizia.Nell’omelia il parroco di Kojsko, don Ipavec Jožef, ha ricordato il significato di questo nostro ascendere sul colle, del mistero dell’Ascensione del Signore che ci invita a guardare in alto.La Santa Messa solenne, concelebrata anche da don Moris Tonso e da don Maurizio Qualizza, è stata partecipata, nelle letture e preghiere, in sloveno e italiano.Al termine don Maurizio ha brevemente ringraziato in sloveno il parroco, la comunità ospitante e i fedeli giunti dalle parrocchie vicine italiane.Don Moris ha ringraziato per il bel momento vissuto assieme in una cornice ambientale unica, che ci fa pensare al cielo ma anche a una bellezza da custodire con responsabilità.Don Ipavec ha manifestato la sua gioia e apprezzamento per questo appuntamento così significativo e atteso da tutti.Lo scampanio solenne che proveniva dalla torre campanaria della chiesa di Santa croce, il più bel concerto del Collio, e la ricca agape preparata come sempre con generosità dai parrocchiani di Kojsko, hanno concluso il pomeriggio.Per tante persone, diverse delle quali mai salite sul colle, lo storico del paese ha illustrato poi in chiesa l’altare alato cinquecentesco che parla del ritrovamento e dell’esaltazione della Santa Ccroce, un gioiello da valorizzare come ricchezza di fede e di arte condivisa, particolarmente in vista del 2025 che vedrà Nova Gorica e Gorizia, Capitali della Cultura.Anche da queste righe un sentito grazie al parroco e comunità di Kojsko per l’amicizia e l’ospitalità.

(foto: Sergio Marini)