Ricordato il sacrificio dei Carabinieri

“Rinnovellò le sue più fiere tradizioni con innumerevoli prove di tenace attaccamento al dovere e di fulgido eroismo, dando validissimo contributo alla radiosa vittoria delle armi d’ Italia” (1915 – 1918). Con questa concisa ma densa motivazione il Regio Decreto del 5 giugno 1920 concedeva la prima medaglia d’oro al valor militare alla bandiera dell’Arma dei Carabinieri. La prima “prova di tenace attaccamento al dovere” fu quella dimostrata nel corso della II battaglia dell’Isonzo, il 19 luglio 1915 sul Podgora, quando dopo giorni di resistenza e dopo svariati attacchi alla baionetta perirono 206 uomini. Una battaglia quasi leggendaria che consacrò con il sangue l’amore degli uomini dell’Arma verso il Paese, tanto che  “Sul Podgora, nelle memorande giornate del luglio 1915, inquadrati in Reggimento, deste prova della più grande tenacia, rimanendo saldi e impavidi sotto la furibonda tempesta nemica di ferro e fuoco, decima, ma non fiaccati” affermò il Duca d’Aosta, comandante della III^ Armata. Come ogni anno Gorizia ha ricordato il sacrificio dei  Carabinieri sul Calvario, il 19 luglio, quest’anno 102° anniversario della battaglia.La cerimonia è iniziata nel cimitero di Mossa alla presenza del parroco del paese e dei famigliari del brigadiere Ferraro, caduto nell’attentato di Peteano, è proseguita nel sacrario di Oslavia dove sono state deposte dalle autorità corone d’alloro in ricordo dei caduti; il corteo ha poi raggiunto quota 240 del monte Calvario dove alla presenza del generale di corpo d’armata Aldo Visone, comandante del comando interregionale CC Vittorio Veneto, dei  vertici regionali e locali dell’Arma e delle autorità civili sono stati resi gli onori ai caduti del II° e III° battaglione Carabinieri Reali. Visone, dopo aver ricordato quei tragici momenti e aver ringraziato i partecipanti ed i colleghi in servizio e in congedo ha letto il messaggio inviato dal Comandante Generale Tullio del Sette.